Un anno positivo, il 2019, per Solidarietà Veneto: il fondo pensione regionale supera la soglia dei 100.000 lavoratori associati e sfiora quota 1,5 miliardi di patrimonio, con un incremento del valore gestito del +350% in soli 10 anni.
La crescita registrata nell’anno da Solidarietà Veneto è la più robusta mai realizzata dal “silenzio – assenso” del 2007. La tendenza peraltro continua anche in un anno particolare come quello in corso: a fine maggio, sono infatti oltre 2.300 i nuovi iscritti al fondo, chiaro segno di come i Veneti stiano interpretando con vigore questo complesso scenario.
Sul lato dei rendimenti, il 2019 è stato un anno di inaspettate soddisfazioni, con risultati marcatamente positivi in tutti i comparti. La strategia finanziaria del Fondo si è inoltre confermata ancora una volta efficace nei momenti più difficili, quali sono stati i primi mesi del 2020. Nel mezzo della “tempesta finanziaria” di marzo, i comparti di Solidarietà Veneto si sono infatti rivelati fra i migliori nelle rispettive categorie, come emerge dai dati Covip del primo trimestre.
Nel corso dell’assemblea non è mancato il ricordo dell’ex presidente del Fondo, Giuseppe Covre, venuto a mancare lo scorso 26 marzo. Si trovò, neoeletto in rappresentanza dei datori di lavoro, a gestire una situazione particolarissima, con la crisi finanziaria susseguente al fallimento della Lehman Brothers. Situazione dalla quale non si tirò mai indietro neanche quando, proprio a seguito di quei fatti, si decise di andare in giro per il territorio della regione che tanto amava, a parlare di risparmio e di previdenza complementare. Spiegando che la crisi sarebbe passata e che ci saremmo ripresi: un messaggio che ci pare quanto mai attuale. Sempre alla sua iniziativa si può ricondurre l’avvio del progetto dedicato agli “investimenti diretti” (2009): una scelta innovativa, che puntava alla diversificazione guardando ancora una volta al territorio e alle piccole e medie imprese, realtà che naturalmente conosceva da vicino.
L’assemblea ha eletto all’unanimità il nuovo consiglio di amministrazione che guiderà il fondo regionale nel prossimo triennio (2020 – 2023). Alla presidenza è stato eletto Domenico Noviello. Avvocato, classe 1954, si è laureato in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma e perfezionato in diritto del lavoro, sindacale e della previdenza sociale. Molte le esperienze maturate in oltre 30 anni di carriera: oltre ad aver ricoperto incarichi di responsabilità nel Gruppo Eni, è docente e autore di articoli e pubblicazioni in materia giuslavoristica.
«Sono onorato dell’incarico che mi viene affidato – ha detto Noviello appena eletto -. Ringrazio Confindustria che, sulla base della mia esperienza personale e professionale, ha voluto proporre il mio nome e tutti i colleghi del consiglio d’amministrazione che mi hanno votato. Metterò l’esperienza maturata in tanti anni di lavoro, al servizio di Solidarietà Veneto, nella consapevolezza di ereditare, insieme al nuovo Consiglio, un Fondo in ottima salute, che ha fatto della territorialità e della bilateralità la propria identità vincente. Un’identità che mi impegnerò a consolidare, per raggiungere tutti insieme nuovi traguardi di sviluppo, proteggere il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie e creare nuove opportunità di crescita per le imprese».
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