Rapporto Bankitalia Friuli Venezia Giulia: nel 2019 produzione industriale a -4,3%

Evidenziata la stagnazione dell’economia locale a causa del cattivo andamento dell’export e del mercato del lavoro. A NordEst il calo del Pil 2020 stimato la metà di quello nazionale.

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Secondo il Rapporto Bankitalia Friuli Venezia Giulia sull’andamento dell’economia curato dalla sede regionale di Trieste, nel 2019 la dinamica dell’attività economica in regione si è decisamente indebolita con una produzione industriale che ha registrato un -4,3% rispetto all’anno precedente e un fatturato del comparto in calo di quasi il 2% e un settore dell’export in sostanziale ristagno come anche il mercato del lavoro. 

Basandosi sulle stime elaborate su dati di Confindustria, a segnare una flessione della propria attività è stato il Porto di Trieste che ha registrato una flessione del proprio traffico dell’-1,1% pur mantenendo comunque il primato nazionale per movimentazione complessiva. Il calo del traffico “Ro-Ro”, rileva lo studio, è stato solo in parte compensato dall’incremento di quello container. 

In lieve aumento le presenze turistiche +0,8%. Sempre nel 2019, sono cresciuti invece i prestiti bancari alle imprese risultati più deboli (+3,7% a dicembre 2018). L’indebitamento delle famiglie residenti, prosegue la ricerca, ha risentito dell’accelerazione del credito al consumo (+9%) e dell’incremento dei mutui (+3,4%), sostenuto dalla dinamicità del mercato immobiliare. 

I prestiti bancari all’economia regionale hanno continuato a crescere (dell’1,2% a dicembre 2019, da +2% a fine 2018). A tale dinamica, sottolinea il Rapporto Bankitalia, hanno contribuito sia quelli alle imprese, sia quelli alle famiglie (+3,6%, da +2,8% a fine 2018). 

Nel 2019 la spesa primaria degli enti territoriali della regione ha proseguito a crescere (del 2,9%) trainata dall’aumento di quella in conto capitale, di cui gli investimenti sono la parte più rilevante. Le entrate correnti sono anch’esse salite, sostenute dagli incassi tributari di Regione e Comuni. 

Infine, secondo il direttore della sede della Banca d’Italia di Trieste, Luigi Bettoni, nel primo trimestre del 2020 il Pil del NordEst dovrebbe registrare una flessione tendenziale di circa il 5%. Secondo lo studio condotto in primavera dall’Istituto sugli effetti dell’emergenza sanitaria sull’economia del Paese, quasi la metà delle imprese intervistate si attendeva nel primo semestre dell’anno un calo del fatturato superiore al 20%. A livello nazionale, ha ricordato Bettoni, le stime del Pil parlano di un calo compreso fra il 9 e il 13%.

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