La Dorsale Adriatica ferroviaria ad alta velocità per il rilancio dei territori

Da Trieste a Taranto. La proposta del presidente della provincia di Ravenna (e dell’Upi) de Pascale. Ok dal ministro Franceschini.

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Macchine in moto per la realizzazione della Dorsale Adriatica ferroviaria ad alta velocità da Trieste a Taranto: lo mette nero su bianco in una lettera inviata ai presidenti di regioni, province e sindaci della Dorsale Adriatica il sindaco di Ravenna, nonché presidente della Provincia e dell’Upi (Unione delle province italiane), Michele De Pascale, per affermare che, sulla creazione di una linea ad alta velocità che interessi l’intera dorsale da Trieste a Taranto ipotizzata dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, «il dado è tratto». 

Nella lettera, De Pascale ribadisce che il progetto è stato lanciato «da uno degli esponenti più autorevoli del Governo» e che non si può «lasciare questo progetto solo alle istituzioni centrali» ma occorre «farne una grande sfida collettiva delle comunità che si affacciano sul Mare Adriatico». 

Le parole del presidente dell’Upi arrivano dopo quelle di Franceschini che ha lanciato l’idea di mettere al centro del nuovo piano strategico degli investimenti per il Paese la Dorsale Adriatica, con una ferrovia ad alta velocità in parte su nuovo tracciato che segue le autostrade, e mobilità ciclabile nelle zone ad alto pregio ambientale e naturalistico. 

«L’idea – sottolinea De Pascale nella missiva – è suggestiva e rompe un silenzio assordante sulle infrastrutture a servizio di questa parte del Paese che, da molti decenni, sembra totalmente dimenticata, a vantaggio di tutto ciò che è invece avvenuto al di là dell’Appennino e che ha profondamente cambiato il modo di spostarsi degli italiani. Parliamo di una linea nuova che congiunga Taranto a Trieste, passando per Bari, Pescara, Ancona, Pesaro, Rimini, Ravenna, Ferrara, Rovigo, Padova e Venezia». 

Da qui l’appello del primo cittadino romagnolo, rivolgendosi alle figure istituzionali locali: «scrivo per chiedere la tua disponibilità ad un’azione comune affinché questo investimento, da suggestione, diventi concretamente realtà. Facciamone un progetto trasversale, capace di superare i confini geografici ma anche quelli politici, garantendosi così la forza e la gittata di superare gli andamenti dei singoli governi e cambiare la nostra storia».

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