Prima l’esclusione dai contributi a fondo perduto, poi, l’impossibilità di ottenere l’elemosina da 600 a 1000 euro ad aprile e maggio per coloro che lo hanno ottenuto a marzo: a pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto “Rilancio”, le tutele attese dai lavoratori autonomi altamente qualificati sono evaporate scatenando la reazione rabbiosa di protesta di 2,3 milioni di professionisti.
Per protestare contro questa situazione, il Comitato unitario delle Professioni e la Rete delle Professioni tecniche hanno convocato gli Stati Generali delle Professioni italiane per il 4 giugno 2020. Una manifestazione di protesta, che sarà trasmessa on line su tutti i social network, necessaria per far sentire al Governo il malessere di una componente produttiva essenziale del Paese e quindi far correggere al più presto il decreto durante il passaggio parlamentare della conversione in legge, così come hanno assicurato numerosi esponenti della maggioranza e dell’opposizione.
Quelle degli studi professionali sono state ritenute attività essenziali e in quanto tali escluse dall’elenco delle chiusure imposte per legge durante il periodo di confinamento domestico per prevenire e arginare i contagi da Coronavirus.
«Si tratta di un’inaccettabile discriminazione per 2,3 milioni di professionisti – commentano la presidente del Cup, Marina Calderone, e il coordinatore della Rete, Armando Zambrano – e contro la quale ci batteremo in ogni modo».
Nei mesi precedenti gli iscritti agli ordini, come tutti gli altri lavoratori, hanno subito le conseguenze – pagando in certi casi con la loro vita per esercitare la propria professione come tanti medici, infermieri e farmacisti – della pandemia, prima, e della crisi economica, dopo.
L’esclusione dalle tutele – siano esse elemosine di Stato o contributi a fondo perduto – è in ogni caso inaccettabile, sia che si guardi al professionista come un lavoratore della conoscenza, sia che lo si guardi come titolare di un’attività economica a tutti gli effetti. Sin dal 2003, la Commissione Europea con la Raccomandazione 2003_361_CE del 6 maggio 2003 ha equiparato – nella sostanza – il professionista ad una piccola e media impresa. Indirizzo recepito a livello normativo anche in Italia con il “Jobs Act Autonomi” (Legge 81/2017).
Il 4 giugno, dalle 10.30 alle 12.30, i vari presidenti degli ordini, insieme ai principali leader di partito e a giornalisti economici presenteranno e discuteranno il Manifesto delle Professioni per la ripartenza: un documento di protesta diviso per punti che ricorderà al Paese e soprattutto al Governo il ruolo sussidiario che già oggi esercitano le Professioni e che ancora di più intendono valorizzare in un momento di incertezza come la cosiddetta “Fase 2”, dove molte attività non riescono ancora ad aprire per difficoltà di rispettare i protocolli della sicurezza sul lavoro, oppure perché non riescono ad ottenere dalla banche i prestiti garantiti dallo Stato necessari per riavviare la produttività.
Soprattutto in quest’ultimo delicato ambito, le professioni dell’area giuridico–economico–contabile–tecnica sono ogni giorno con senso di responsabilità al fianco delle imprese per evitare che queste – in assenza di liquidità – si rivolgano alla criminalità organizzata per avere risorse finanziarie. Un lavoro quotidiano e silenzioso che non di rado subisce degli attacchi mediatici ingiustificati frutto della scarsa conoscenza del contributo di legalità che tutte le professioni esprimono quotidianamente nell’esercizio della loro attività.
Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro
Consiglio Nazionale Ingegneri
Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali
Collegio Nazionale Agrotecnici ed Agrotecnici Laureati
Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
Consiglio Nazionale Assistenti Sociali
Consiglio Nazionale Attuari
Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Consiglio Nazionale Forense
Consiglio Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Consiglio Nazionale Giornalisti
Consiglio Nazionale del Notariato
Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
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