Nel 2020 la perdita della ricchezza su base nazionale sarà del 9,1%, come se all’Italia venisse meno quella dell’intero Veneto: è uno dei dati, in questo caso proveniente dal Fondo monetario internazionale (Fmi), resi noti dai quattro presidenti delle Camere di commercio regionali di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (regioni per questo identificate con l’acronimo “Pilover”) per presentare l’iniziativa congiunta «Ruolo e strategie delle Camere di commercio per affrontare l’emergenza economica del Covid-19».
All’evento, svolto in videoconferenza, erano collegati Gian Paolo Coscia (Piemonte), Gian Domenico Auricchio (Lombardia), Mario Pozza (Veneto) e Alberto Zambianchi (Emilia Romagna).
Nell’area delle quattro regioni vive poco meno del 40% della popolazione italiana e opera il 45% dell’occupazione totale, per una creazione di Pil che sfiora il 50%, secondo una crescita media del 4% negli ultimi 10 anni (mentre la media del Paese è in flessione del 2,4%). Da qui parte verso i mercati esteri il 64% delle esportazioni nazionali.
Secondo il Centro studi di Unioncamere, le società di capitali, che generano oltre il 70% dell’occupazione nelle quattro regioni, nel 2020 registreranno un calo di fatturato di oltre il 10%, pari a 172 miliardi. Il 24% di esse, si prevede, nel corso di quest’anno entrerà in crisi di liquidità. Relativamente alla sola filiera del turismo, nelle regioni “Pilover” opera circa il 40% delle imprese nazionali, le quali sono responsabili dell’11% del Pil dell’area.
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