Il Veneto ricorrerà contro le norme contenute nel decreto “Rilancio” riguardanti i fondi per le “zone rosse”, da cui sono state inspiegabilmente escluse le aree della regione: «questo decreto verrà buttato nel cestino e dovrà essere riscritto – ha tuonato il governatore del Veneto, Luca Zaia – perché, a mio avviso, è assolutamente imbarazzante. Abbiamo già dato incarico al professor Bertolissi di provvedere».
Nella prima stesura del decreto “Rilancio” che contiene questa ed altre macroscopiche magagne, secondo Zaia, «c’è stata una dimenticanza delle “zone rosse” venete, prontamente segnalata, viene recepita e il decreto viene bollinato diventando legge. Poi in maniera irrituale, e gli esperti giuristi dicono di non aver mai visto una cosa del genere, con un comunicato “errata corrige” si mette in Gazzetta un nuovo testo, e noi siamo scomparsi».
Zaia specifica che «in Veneto non abbiamo solo Vo’, abbiamo Treviso, Venezia e Padova. Quelle sono le famose tre zone rosse istituite l’8 marzo, che arrivano in coda ai 10 comuni del Lodigiano, alle province di Brescia e Bergamo, Lodi e Piacenza. Dopo 24 ore da quell’8 marzo l’Italia diventa tutta zona rossa, ma nessuno ha revocato le nostre, che vanno a braccetto con quelle lombarde. Il decreto “Rilancio” dice che deve essere stata zona rossa almeno per 30 giorni; le zone rosse sono state revocate il 13 aprile. Per magia – ha concluso – sono sparite le “zone rosse” del Veneto, ma e sono rimaste quelle dell’Emilia Romagna e della Lombardia».
«Davanti a 200 milioni stanziati dal decreto “Rilancio” – ha aggiunto Zaia – non puoi dire che vanno alle “zone rosse” di tutti tranne che del Veneto, che ha avuto 1.847 morti e 19.000 malati».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata