Contributi a fondo perduto: il governo BisConte umilia i professionisti

de Bertoldi (FdI): «i lavoratori autonomi esclusi dall’erogazione dei contributi a fondo perduto».

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mr. giuseppi conte
Il premier Giuseppe Conte

Mentre il decretoRilanciolangue in qualche cassetto in attesa di pubblicazione a ben sei giorni dalla sua presentazione “urbi et orbi” da parte del premier Giuseppe Conte, scartabellando tra le settecento pagine del documento mostre composto da oltre 240 articoli si scoprono gli altarini della maggioranza di governo più a sinistra della storia repubblicana, con l’esclusione dei professionisti ordinistici dall’erogazione dei contributi a fondo perduto.

«Mentre il ministro Bellanova, in evidente overdose da regolarizzazione di clandestini, dichiara che “le fragole sono troppo care perché mancano i migranti”, offendendo così contemporaneamente tutti i lavoratori italiani e stranieri, in quanto con i secondi si otterrebbero a suo dire minori costi, questo governo della drammatica decrescita infelice sta collezionando ritardi inaccettabili nella emanazione dei provvedimenti legislativi e contemporaneamente sta umiliando intere categorie di lavoratori autonomi» esordisce il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro. 

Secondo de Bertoldi, una vita professionale da commercialista, «ai professionisti ordinistici, iscritti alle Casse di previdenza, verrebbe infatti incredibilmente precluso l’accesso ai promessi contributi a fondo perduto erogabili dall’Agenzia delle Entrate. E questo in disprezzo di ogni criterio economico e con possibili conseguenze di legittimità costituzionale, su cui Fratelli d’Italia si dichiara fin d’ora pronta a sollevarne la questione alla Corte Costituzionale». 

Se tale previsione fosse confermata, in capo ai professionisti ordinistici si abbatterebbe l’ennesima mazzata, dopo il calo di fatturato dovuto alla pandemia da Coronavirus e alla doppia tassazione sui propri fondi pensionistici, cosa che comporta un’estorsione legalizzata per circa 600 milioni di euro all’anno sui rendimenti finanziari maturati dai fondi previdenziali.

«Se ciò non bastasse, il governo BisConte si sta macchiando anche per le pesanti conseguenze legate alle penalizzazioni tributarie ed alla reiterata sospensione operativa del settore del gioco pubblico, che sta provocando gravi problemi occupazionali e dubbi favori de facto al gioco illegale, e quindi alla criminalità organizzata – prosegue de Bertoldi -. Insomma, l’emergenza Coronavirus per ora sembra essere stata utile solo alle mafie, per il prosperare del gioco clandestino, e per la liberazione di centinaia di boss grazie ai provvedimenti del ministro Bonafede. Le partite Iva continuino pure a soffrire nella decrescita infelice, da sempre evocata dai pentastellati ed ora appannaggio pure della Sinistra tutta».

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