“Fase 2”: Platter, bene l’apertura dei confini con la Germania, ma rimangono chiusi con l’Alto Adige

Steger: «riaprire il confine del Brennero al più presto». Austria, Germania e Svizzera si accordano per la libera circolazione delle persone. Rimane il blocco verso l’Italia.

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A nord del Brennero l’apertura dei confini e la libertà di circolazione delle persone è prossima a tornare realtà tra Austria, Germania e Svizzera dopo la chiusura causa pandemia da Coronavirus e la cosa è salutata positivamente dal capitano del Tirolo, Günther Platter, secondo cui si tratta di «un messaggio importante per l’intero settore turistico. Questo è il più grande supporto per il turismo in Tirolo. Ora è possibile pianificare». 

Platter, dinanzi alla Dieta tirolese, ha anche annunciato «test di massa» per i dipendenti delle aziende turistiche per il prossimo futuro «in modo da garantire la sicurezza degli ospiti. Nel caso in cui un ospite straniero, in futuro, risultasse positivo al Covid-19, dovrebbe essere messo in quarantena nel proprio paese d’origine e per questo sono necessari accordi bilaterali». Nel caso della Germania, una task force a livello federale sta attualmente lavorando su un tale accordo.

Un accordo che rischia di tagliare in due l’Euregio Tirolese tra Tirolo e Trentino Alto Adige, come segnala il senatore SVP, Dieter Steger: «dobbiamo riaprire la frontiera tra Alto Adige e Austria, ripristinando il diritto alla mobilità interna ai territori dell’Euregio Tirolese che presentano dati sui contagi da Coronavirus pressoché identici, anzi quelli dell’Alto Adige sono anche migliori, ma il Sudtirolo viene escluso dalla rinnovata mobilità perché dall’estero vedono che in Italia non viene ancora ripristinata la libera circolazione interna».

Per Steger «è grave che da parte austriaca e tedesca si dica che l’apertura dei confini e i collegamenti con l’Italia non verranno riattivati prima del 15 agosto. Stabilire una data è illogico e scorretto. Non appena verrà ripristinata la circolazione interna, i paesi confinanti devono riaprire le frontiere, perché questo lo impone la convenzione di Schengen. Per questo, assieme alle organizzazioni di settore, agli enti locali, alle regioni, dobbiamo fare di tutto affinché il Governo italiano ripristini la mobilità interna prima di giugno. Io sono fiducioso del fatto che entro fine giugno si possano riaprire le frontiere con l’estero, a patto che il Governo mostri maggiore coraggio e decisione».

Secondo Steger, se la chiusura dei confini con l’Italia dovesse perdurare «non solo l’Alto Adige ma tutta l’Italia rischia di pagare un prezzo altissimo non solo nel turismo ma con tutti i settori trainanti dell’economia italiana che vengono tagliati fuori dai circuiti internazionali. Tutto questo sarebbe molto grave».

La richiesta di Steger non pare essere un’urgenza per i governanti di oltre Brennero. «L’obiettivo del governo tedesco è aprire le frontiere entro il 15 giugno – ha detto il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer -. La Germania aprirà le frontiere con il Lussemburgo a partire da sabato 16 maggio. E sarà pronta a fare altrettanto con la Danimarca e con l’Austria».

Secondo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, «non ci sono prospettive di una tempestiva apertura dei confini verso l’Italia. Non vedo i presupposti», ha aggiunto in riferimento agli attuali dati di contagio in Italia. 

Da parte del ministro al turismo austriaco, Elisabeth Köstinger, si punta a riaprire le frontiere verso la repubblica Ceca, Slovacchia e Germania, mentre permarrà ancora la chiusura verso Italia e Spagna considerate ancora “zone rosse” da evitare accuratamente.

Stessa decisione dal governo Svizzero, con la decisione di riaprire i confini verso Germania, Austria e Francia, ma con il confine verso l’Italia ancora chiuso a doppia mandata.

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