Coronavirus e Fase 2: confronto tra Bolzano, Trento e Roma

Trasferta nei due capoluoghi dell’Autonomia speciale del ministro agli affari regionali Francesco Boccia. 

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Il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, a Bolzano con il governatore Arno Kompatscher (a dx).

Modalità e tempistiche della cosiddettaFase 2” dell’emergenza Coronavirus al centro della trasferta in Trentino Alto Adige del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, che si è incontrato con i vertici delle province di Bolzano e di Trento.

Nel capoluogo altoatesino Boccia si è incontrato con il governatore Arno Kompatscher: «la visita del ministro mi ha consentito di fare il punto della situazione e illustrare i contenuti della nostra proposta legislativa che ora è all’esame del Consiglio provinciale. La strada che abbiamo deciso di percorrere è in linea con i principi espressi dal governo per quanto riguarda la tutela dei lavoratori e di tutti i cittadini, ed è anche espressione della nostra Autonomia, che è sinonimo di responsabilità. Abbiamo diverse posizioni – ha aggiunto Kompatscher – per quanto riguarda la differenziazione territoriale, ma con il dialogo di oggi abbiamo gettato le basi per il lavoro delle prossime settimane».

Con Boccia Kompatscher ha affrontato la questione dei rapporti finanziari «alla luce della quasi certa riduzione del gettito fiscale» con la richiesta da parte delle due Autonomie speciali di sospendere per due anniil contributo di 430 milioni di euro che ciascuna versa per il risanamento del bilancio pubblico e ricordato al ministro che «il turismo è il motore della nostra economia», augurandosi che venga presto ripristinata la mobilità all’interno dell’Unione europea», soprattutto per riallacciare la libera circolazione all’internodell’Euregio Tirolese tra Bolzano ed Innsbruck. Altro tema affrontato dalle due delegazioni è quello di come «garantire la presenza, in sicurezza, dei lavoratori stagionali» in ambito turistico e agricolo.

Secondo Boccia la fase di emergenza non è ancora terminata e «tutti ci dobbiamo abituare ad una nuova normalità fino a quando non sarà disponibile il vaccino». Il ministro ha fatto quindi presente che dal 18 maggio le Regioni potranno prendere delle decisioni sulla base dei monitoraggi effettuati a livello territoriale.

Riguardo al disegno di legge della Giunta altoatesina, il confronto a livello tecnico è tuttora in corso e il ministero esprimerà le proprie valutazioni quando ci sarà il testo finale. In merito ai rapporti finanziari, Bocciaha affermato «di comprendere le istanze delle province di Bolzano e Trento» e dei rischi che in sede locale vengano a mancare le risorse per erogare servizi essenziali come l’istruzione, i trasporti pubblici e la salute, e ha riferito che i ministeri sono al lavoro per trovare una soluzione.

Dopo Bolzano, Boccia si è recato a Trento, dove buona parte dell’incontro sulla “Fase 2” con il presidente della Provincia,Maurizio Fugatti, si è incentrato sui rapporti finanziari tra l’Autonomia speciale e lo Stato.

«Finora sono stati stanziati 3 miliardi e mezzo per i comuni italiani, che toccano tutti i territori italiani, anche quelli delle regioni a Statuto speciale e le due province autonome; 600 milioni sono andati al trasporto pubblico; poi c’è un fondo da un miliardo e mezzo che è stato l’oggetto del confronto con il presidente Fugatti e gli altri presidenti delle regioni a Statuto speciale, che sarà ripartito tra le speciali, a cui andranno due almeno due terzi, e le ordinarie. Non abbiamo ancora deciso la cifra definitiva» ha spiegato Boccia parlando dell’aiuto fornito alle Autonomie speciali dal governo, riservandosi però di fornire la cifra esatta a giugno, dopo i dati del Sose e della commissione Fabbisogni standard. «Ho confermato al presidente Fugatti che le minori spese per il rimborsodi prestiti per le speciali, circa 100 milioni, sono garantiti – ha aggiunto Boccia -. Non dovranno sostenerlo le regioni a statuto speciale e le province autonome».

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