“Fase 2”: l’Alto Adige seguirà la propria strada con il Trentino a rimorchio

Kompatscher: «quanto prevede il governo nazionale non è sufficiente». Vettorato: «gestire la ripartenza a livello locale». Unterberger: «inaccettabile il mancato rispetto delle competenze delle autonomie speciali». 

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Provincia di Bolzano: il vicepresidente Giuliano Vettorato (a sx) e il presidente Arno Kompatscher.

Il mancato rispetto dell’Autonomia speciale e delle sue specificità può essere il grimaldello per consentire alla provincia di Bolzano (con quella di Trento a rimorchio) di uscire dalla gabbia delle penalizzanti disposizionistabilite dal governo BisConte per la “Fase 2”, la ripartenza del dopo confinamento da Coronavirus.

«Ciò che il governo prevede per la “Fase 2non è sufficiente. Ecco perché ora dobbiamo trovare la nostra strada. Dialoghiamo con Roma, ma se non sarà accettato, dobbiamo andare allo scontro – ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher -. Questa non è disobbedienza civile. Vogliamo percorrere la via istituzionale, attraverso il Consiglio provinciale. L’ho comunicato al governo e sono in contatto con il ministro alle regioni, Boccia – ha aggiunto Kompatscher -. Il governo ha fatto un buon lavoro e l’ho sostenuto, ma l’Alto Adigeè una provincia autonoma e chiede uno spazio di manovra autonomo. Questo deve essere semplicemente accettato ed è proprio questo che facciamo attraverso il consiglio provinciale e il testo di legge specifico».

Kompatscher ricostruisce il dialogo avvenuto con il governo centrale: «per la “Fase 2abbiamo chiesto ormai da settimane anche un approccio diverso. Era giusto e corretto nella fase emergenziale che ci fosse una linea unitaria e anche un indirizzo preciso per tutto il Paese, però la “Fase 2” che può essere programmata e che durerà per mesi, abbiamo chiesto anche il rispetto delle nostre prerogative, soprattutto anche la possibilità di tener conto delle peculiarità del nostro territorio. Purtroppo questo non è stato ascoltato».

Per il vicepresidente della giunta provinciale altoatesina, il leghista Giuliano Vettorato, «il governo ha gestito in maniera altalenante la situazione, avrebbe potuto e dovuto essere più incisivo nella fase iniziale, quando era già chiaro che anche in Italia questo nemico subdolo, si sarebbe fatto strada e avrebbe costituito una grave minaccia per la salute pubblica. Adesso grazie allo spirito di sacrificio di milioni di Italiani, stiamo andando verso una fase di miglioramento».

Secondo Vettorato «ci sono segnali sempre più incoraggianti in molte regioni ed è giusto poter ricominciare, iniziare davvero la famosa “Fase 2”. Il sistema produttivo lo richiede, i lavoratori lo richiedono, le famiglie lo richiedono, nel rispetto della particolarità del calo del contagio di ogni singola Regione o Provincia autonoma. Non si tratta certamente di andare verso la sciocca strada dell’autodeterminazione, ma si tratta di gestire il riavviodel sistema economico a livello locale».

Un concetto ribadito dall’altro esponente leghista del governo altoatesino, Massimo Bessone: «un politico deve fare delle scelte, deve avere il coraggio di prendere decisioni, a volte difficili, altre volte impopolari, ma sempre nel bene e per il bene della gente. Noi non possiamo rimanere fermi dinnanzi all’immobilismo di questo governo. Dobbiamo ripartire nel rispetto delle norme igienico sanitarie, dobbiamo tornare a lavorare perché il virus uccide, ma la disoccupazione, la povertà ed i debiti non sono meno letali».

Critica nei confronti dell’operato del governo BisConte è la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger: «il Gruppo per le Autonomie, riunito per valutare gli ultimi provvedimenti del Governo, ha espresso il suo vivo disagio per la mancanza di una piena e completa valorizzazione del ruolo delle

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La presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.

autonomie, soprattutto quelle speciali, che in queste settimane hanno lealmente collaborato con tutti gli organi dello Stato sulla rigorosa applicazione delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19».

Secondo l’esponente Svp che supporta la maggioranza del BisConte «non tutto il territorio nazionale manifesta un quadro omogeneo sul fronte economico e sociale, nonché su quello della diffusione del Coronavirus. Per questo la politica deve assumersi la responsabilità di compiere scelte differenziate, anche attraverso un maggiore coinvolgimento delle regioni e delle autonomie speciali. Qui non è in discussione l’unità nazionale – sottolinea a scanso di equivoci indipendentistici Unterberger -, ma è evidente che la “Fase 2non può essere affrontata con le stesse modalità decisionali che la “Fase 1” in qualche modo imponeva».

Dinanzi al secco e insolito decisionismo dell’Alto Adige, il “cuginoTrentino non poteva rimanere con le mani in mano, scegliendo di andare a rimorchio dell’iniziativa tracciata da Kompatscher, presentando ai capigruppo in Consiglio provinciale di un apposito disegno di legge per avere l’autorizzazione a gestire in via autonoma la ripartenza.

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