Il primo trimestre dell’Italia turistica è stato salvato da un gennaio-febbraio ancora in crescita ma per l’estate le prenotazioni sono comunque in stallo.
Secondo le previsioni formulate dall’Ufficio studi dell’Enit (Agenzia nazionale del turismo italiano), si prevede unimpatto sulla spesa turistica in entrata dall’estero in calo di quasi 20 miliardi di euro nel 2020 rispetto al livello del 2019. Per i pernottamenti internazionali si prevede un calo di 102 milioni nel 2020 rispetto al 2019. Gli hotel a 3 e 4 stelle hanno perso finora un fatturato di circa 2,5 miliardi.
L’Enit segnala anche un impatto sulla stagionalità dell’Italia turistica: le località legate ai mesi di punta estivi saranno maggiormente colpite, così come coloro che acquisiscono una quota maggiore di visitatori da più mercati in uscita stagionale (come i paesi a lungo raggio), perché i viaggi saranno decisamente ridotti da maggio a fine agosto.
Quanto agli arrivi aeroportuali internazionali tra gennaio e marzo 2020, si evidenzia un calo generalizzato del 38,2% rispetto al primo trimestre del 2019, che vede in testa la diminuzione in Asia e Pacifico con il -48,7%, seguita al secondo posto dall’Europa col -36,4%, dall’Africa e Medio Oriente col -29% e dalle Americhe al -26,7%.
In Europa è l’area del Centro-Est europeo a subire il calo più pesante pari al 40,7%, seguita dall’Europa Occidentale col -39,7% e dal Sud Europa col -39,2%, mentre l’Europa del Nord limita il danno al -33,9%.
Nonostante il momento di sofferenza dell’Italia turistica, per l’Enit il Belpaese rimane nel cuore dei viaggiatori: “invocato” sui social con 162 milioni di interazioni nell’ultimo mese. Lo «stile di vita italiano tornerà più forte di prima» afferma l’Enit secondo cui le prenotazioni confermate fino al 12 aprile per l’estate 2020 vedono il turismo italiano «resistente» nonostante un calo del 57,5% dal persistere della pandemia. Seguono per variazione negativa Spagna (-56,7%), Gran Bretagna (-54,7%), Francia (-54%), Paesi Bassi (-52,8%), Portogallo (-50,7%). Tassi di decremento inferiori in Grecia (-47,7%), Russia (-42,6%) e Irlanda (-42,6%).
Impatti maggiori si rilevano sui viaggi dai mercati a lungo raggio (dal -50% al -79%), seguiti dal medio raggio(paesi emergenti europei dal -44% al -70%) e dal trasporto a corto raggio (Europa occidentale dal -39% al -69%).
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