Supportare la mobilità privata per il dopo Coronavirus

A fronte del contingentamento dei posti nel trasporto pubblico, indispensabile il ricorso ad automobili e, soprattutto, scooter e biciclette, meglio se elettrici. Spostare i contributi pubblici dall’auto elettrica a scooter e biciclette. 

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La mobilità dopo Coronavirus sarà profondamente diversa con il trasporto pubblico fortementecontingentato per rispettare le norme di affollamento, che ridurranno del 50% la disponibilità di posti, con la conseguente necessità di supportare la mobilità privata. Via libera ad automobili, scooter e bicilette.

Se in ambito urbano il ritorno in grande stile all’utilizzo dell’auto privata può causare forti problemi di congestionamento da traffico, con problemi anche per il reperimento degli spazi di sosta, la soluzione non può che passare da un maggior utilizzo di scooter e biciclette, meglio se elettrici.

In questo contesto, sarebbe opportuno che anche il governo BisConte intervenga aiutando le persone a muoversi in sicurezza per recarsi al lavoro o per svolgere le incombenze private.

In considerazione dello scarso utilizzo delle risorse destinate all’acquisto di auto elettriche, un prodottoancora non maturo per scarsa autonomia e tempi di ricarica troppo lunghi, oltre che per il prezzo d’acquisto al netto degli incentivi pubblici, è opportuno che il governo dirotti le risorse disponibili verso l’acquisto di scooter e biciclette elettriche. Il contributo attualmente riservato per l’acquisto di un’auto elettrica (fino a 6.000 euro da parte dello Stato, cifra che molte regioni raddoppiano con contributi propri) può servire per finanziare l’acquisto un paio di scooter elettrici o almeno 3-4 biciclette a pedalata assistita, cifre che raddoppiano se si prendono in considerazione anche i contributi locali.

Sostenere scooter e biciclette elettriche consente anche ulteriori vantaggi: a differenza dell’auto elettrica,prodotto interamente d’importazione dall’estero ancora riservato ad una clientela con alto potere d’acquistoche la sceglie come seconda o terza auto, nel campo delle “due ruoteesiste una produzione nazionale già strutturata e con prodotti interessanti, a prezzi accessibili a chiunque, consentendo la creazione di un volano virtuoso con i contributi pubblici che supportano una produzione nazionale con il relativo indotto occupazionale. Il tutto generando anche un ritorno fiscale che consente di recuperare in tutto o in parte il contributo pubblico erogato.

Vantaggi anche sul lato della fluidità del traffico e, soprattutto, della ricarica, visto che scooter e biciclette elettriche hanno accumulatori di piccola taglia che possono essere ricaricati facilmente a casa o al lavoro,senza mettere a stress la rete di distribuzione elettrica con la creazione di specifici punti ad alta potenza, dove il costo del chilowattora erogato è mediamente il triplo di quello domestico, aspetto che rende non economico l’utilizzo di un’auto elettrica rispetto ad una nuova Diesel Euro 6d.

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