L’assemblea degli azionisti di Crédit Agricole FriulAdria, riunitasi a porte chiuse in linea con le modalità adottate dalle altre banche a seguito del decreto “Cura Italia”, ha approvato il progetto di bilancio 2019 presentato dal presidente Chiara Mio e dal direttore generale Carlo Piana.
L’utile netto è di 66,4 milioni (+8,1% rispetto all’anno precedente) e rappresenta il miglior risultato di sempre. Per effetto di tale risultato l’assemblea ha approvato la distribuzione agli oltre 16.000 soci di un dividendo pari a 2,43 euro per azione. Il pagamento del dividendo, in ottemperanza alle raccomandazioni della Banca Centrale Europea rivolte a tutti gli istituti di credito, è temporaneamente sospeso e subordinato a una ulteriore valutazione che il consiglio di amministrazione della banca effettuerà nel mese di ottobre per verificare il superamento della fase di incertezza legata alla pandemia da Coronavirus.
I crediti verso la clientela hanno superato i 7,7 miliardi, in aumento del 3%. Lo sviluppo dei prestiti è stato conseguito mantenendo una profonda attenzione alla qualità del credito, come si evince dalla riduzione del pesodei crediti deteriorati lordi (5,7%) e netti (2,3%) sul totale dei crediti.
Si contano 5.000 nuovi mutui erogati alle famiglie per complessivi 541 milioni (di cui 360 milioni in Veneto e 181 in Friuli Venezia Giulia). Alle aziende del territorio sono stati erogati 386 milioni (di cui 282 in Veneto e 104 in Friuli Venezia Giulia). I prestiti personali sono pari a 75 milioni. Complessivamente, il finanziamento di Crédit Agricole FriulAdria all’economia del territorio ammonta nel 2019 a oltre un miliardo di euro.
Significativo l’incremento delle quote di mercato nel comparto agroalimentare dove Crédit Agricole FriulAdriaha registrato una crescita degli impieghi del 3% e ha conquistato quasi 500 nuovi clienti. Le nuove erogazioni al comparto ammontano a quasi 320 milioni nel 2019, di cui circa 210 milioni in Veneto e circa 110 milioni in Friuli Venezia Giulia.
I ricavi (proventi operativi netti) sono pari a 315 milioni. Il risultato della gestione operativa è di 128 milioni, con gli oneri operativi a 187 milioni, in calo di quasi il 4%.
Le masse totali, date da raccolta (diretta e indiretta) e impieghi, al 31 dicembre 2019 sfiorano i 24 miliardi di euro e crescono di oltre il 4%. La raccolta diretta supera gli 8 miliardi (+2,3%). La raccolta indiretta è di quasi 8 miliardi (+7,1%). 24.000 i nuovi clienti acquisiti nel 2019, di cui oltre 4.000 dai canali online. Al 31 dicembre 2019 l’organico aziendale risulta composto da 1.406 persone. Nel corso del 2019 sono state effettuate 37 assunzioni.
La banca ha anche rilanciato gli interventi straordinari a sostegno delle famiglie e delle imprese del NordEstcolpite dall’emergenza da Coronavirus, con particolare riferimento al pacchetto di misure per complessivi 10 miliardi di euro messi a disposizione dal Gruppo Crédit Agricole Italia.
In aggiunta alle moratorie e ai finanziamenti per tutti i target di clientela, sono state avviate delle raccolte di fondi attraverso il portale “Crowdforlife” del Gruppo a favore della Croce Rossa Italiana e del Centro servizi per il volontariato di Treviso.
L’assemblea ha, inoltre, nominato tre nuovi consiglieri di amministrazione in sostituzione dei dimissionari Cristina Nonino, Fabrice Ferrero e Robert Conti. I nuovi amministratori sono Matteo Bianchi, Letteria Barbaro-Bour e Olivier Desportes.
«Il 2020 è un anno che dobbiamo scavallare in fretta e dopo il quale ci sono tutti i presupposti per ripartire – ha detto il presidente di Credit Agricole Friuladria, Chiara Mio, a margine dell’assemblea degli azionisti -. Non è come nel 2008, perché non c’è alcuna bolla speculativa legata al comparto immobiliare e per questo sono fiduciosa affinché si possa ritrovare la strada che il Coronavirus ha bloccato. C’è la necessità di accompagnare imprese e privati in questo percorso di sostegno e noi lo stiamo già facendo a pieno ritmo».
Per quanto riguarda il congelamento della retrocessione del dividendo ai soci, Mio è fiduciosa che dal primo ottobre possa essere sbloccato: «l’utile di 2,43 euro per azione dimostra la solidità della banca e noi intendiamo remunerare i piccoli risparmiatori che sono persone del nostro territorio che contano su questa entrata, frutto dei loro risparmi. Ci siamo aggiornati in autunno per verificare la situazione puntuale, convinti che la fase di emergenza possa già essere alle spalle».
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