Italia seconda in Ue per vendite di prodotti Dop e Igp

Analisi della Commissione europea riferita al 2017. Solo la Francia fa meglio con 26,8 miliardi di valore delle vendite contro i 15,8 miliardi italiani. 

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falso prodotto agroalimentare italiano Distretti agroalimentari italiani

L’Italia è il secondo Paese Ue per valore delle vendite di prodotti Dop e Igp (alimenti e bevande) con 15,8 miliardi di euro, quasi la metà realizzati grazie alle esportazioni. Solo la Francia ha fatto meglio con 26,8 miliardi di euro.

Il dato emerge da uno studio presentato dalla Commissione europea sui dati del 2017. Il valore totale dei prodotti a indicazione geografica e delle specialità tradizionali garantite (Stg) a livello comunitario è di 75 miliardi di euro.

Le vendite italiane mostrano un sostanziale equilibrio tra vino e prodotti agroalimentari (rispettivamente, 55% e 44% del valore delle vendite), mentre Oltralpe sono preponderanti le vendite di vini (72%), e anche le bevande spiritose hanno un peso non trascurabile (13%).

Tra il 2010 e il 2017 il valore delle Dop vinicole italiane è cresciuto di 2,9 miliardi, quello degli alimenti di 1 miliardo di euro. Quasi la metà del valore totale delle vendite (47%) è destinata ai mercati di esportazione, verso Paesi Ue ed extra-Ue.

La crescita del valore economico delle produzioni a indicazione geografica continua inarrestabile per l’Italia, che vanta un primato mondiale con 822 prodotti DOP, IGP, STG registrati a livello europeo su 3.036 totali nel mondo.

Il comparto dei prodotti Dop e Igp italiani esprime i risultati più alti di sempre anche sui valori produttivi e per la prima volta supera i 15,2 miliardi di euro di valore alla produzione per un contributo del 18%al valore economico complessivo del settore agroalimentare nazionale. Se il settore agroalimentare italianoha visto crescere il proprio valore del +2,1%, il settore delle DOP e IGP ha ottenuto un risultato migliore pari al +2,6%. L’export delle indicazioni geografiche italiane raggiunge gli 8,8 miliardi di euro (+4,7%) pari al 21% dell’export agroalimentare italiano complessivo.

Per quanto riguarda l’impatto territoriale, Veneto ed Emilia Romagna trainano il settore che in Italia coinvolge197.347 operatori e garantisce qualità e sicurezza anche attraverso una rete di 275 Consorzi di tutelariconosciuti dal Mipaaft, oltre 10.000 gli interventi effettuati dagli organismi di controllo pubblici.

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