In Friuli Venezia Giulia si è tornati al lavoro nelle grandi aziende

Cambiata l’organizzazione interna, con tanti dipendenti all’opera da casa o a turno per evitare affollamenti. 

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acciaio

Il cuore produttivo del Friuli Venezia Giulia torna a battere, seppure a ritmo ridotto, ma con tanti imprenditori che sperano di accelerare progressivamente nelle prossime settimane man mano che le varie filiere tornano ad essere pienamente operative, in Italia e, soprattutto, all’estero.

Tra le attività che non si sono mai fermate e le altre che hanno potuto riaprire solo ora con l’autorizzazione prefettizia, sono molte le grandi realtà produttive friulane tornate al lavoro o che si accingono a farlo in questi giorni ancor prima dell’avvio ufficiale della cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Coronavirus, atteso per il 4 maggio.

Ferriere Nord, lo stabilimento di Osoppo (Udine) del Gruppo Pittini, leader nella produzione di acciai, ha riavviato la propria attività da inizio aprile, consentita in virtù del codice Ateco che fa rientrare la fusione dei rottami ferrosi nelle attività di trattamento dei rifiuti, rientrante già nei precedenti decreti del Governo tra quelle escluse dalla sospensione obbligatoria dell’attività.

A fine marzo, era ripartita la produzione con riapertura parziale dei reparti produttivi di Lima Corporate, la società con sede a San Daniele del Friuli operante a livello globale nella produzione di dispositivi medici in grado di offrire soluzioni ortopediche ricostruttive e su misura.

Dalla scorsa settimana hanno ricominciato l’attività, con il via libera della Prefettura, le aziende del Gruppo Danieli di Buttrio – Danieli, Danieli Automation e Abs – leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici. Il gruppo si è organizzato con un rientro scaglionato in azienda per i dipendenti, in parte ancora in lavoro da remoto o in ferie.

Un buon segnale che interpreta proattivamente i dati emersi dalla diffusione del Coronavirus, che in regione è stata inferiore rispetto ad altre realtà, tanto che secondo la Fondazione Gimbe, il Friuli Venezia Giulia è stata la regione del Nord Italia con meno casi di Covid-19 per numero di abitanti (meno di 300 per 100.000 abitanti) e dove i positivi crescono di meno.

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