Rapporto Onu, migliorare la gestione dell’acqua riduce le diseguaglianze

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ROMA (ITALPRESS) – Migliorare la gestione delle risorse idriche e l’accesso all’approvvigionamento idrico e ai servizi igienico-sanitari e’ un fattore essenziale per porre rimedio alle diseguaglianze economiche e sociali, affinche’ nessuno resti escluso dalla possibilita’ di attingere ai numerosi vantaggi e alle opportunita’ che l’acqua puo’ offrire. E’ quanto si legge nel Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2019, con la traduzione ufficiale in italiano presentata in un convegno promosso dalla Fondazione UniVerde e dall’Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali con il supporto del World Water Assessment Programme Unesco. Secondo il rapporto piu’ di due miliardi di persone vivono in paesi soggetti a tassi elevati di stress idrico, mentre circa quattro miliardi di persone devono affrontare gravi scarsita’ idriche per almeno un mese all’anno. Queste cifre globali nascondono significative differenze tra regioni, paesi, comunita’ e addirittura all’interno degli stessi quartieri, e la poverta’ di frequente costituisce una delle cause principali. Il problema della carenza di acqua si complica ulteriormente a causa degli effetti dei cambiamenti climatici. Le disuguaglianze nell’accesso vanno combattute su tre fronti: riducendo le disparita’ geografiche, intervenendo sulle barriere specifiche che ostacolano i gruppi emarginati e le persone che vivono in situazioni di vulnerabilita’ e riducendo il problema dell’accessibilita’ economica.
“Il tema del diritto all’acqua come diritto comune ha sempre di piu’ una consapevolezza diffusa. Dobbiamo fare in modo di garantire a tutti l’accesso all’acqua, a maggior ragione in un’epoca come questa”, ha detto Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde. “Ho fatto un appello e ho aderito a una petizione perche’ esiste una legge degli scorsi anni che ha vietato la possibilita’ di allacciare l’acqua negli insediamenti informali, se non consento allaccio all’acqua soprattutto in epoca di pandemia, queste persone rischiano di trovarsi in una emergenza nell’emergenza. Il tema del diritto all’acqua come bene comune – ha aggiunto – e’ sempre piu’ una consapevolezza diffusa, ma c’e’ un tema anche di qualita’ del lavoro, in Italia non abbiamo un sistema di contatori intelligenti per l’acqua. Abbiamo una gestione della risorsa idrica disordinata, noi non riusciamo a misurare eppure siamo il paese che ha la leadership nel sistema di misurazione, noi facciamo una serie di sistemi utili anche per la gestione della risorsa idrica che in epoca di cambiamento climatico sara’ essenziale. Bisogna capire che il cambiamento climatico e’ in atto, il tema della siccita’ e’ un tema con cui rischiamo di impattare e capiremo che probabilmente ci sara’ un’altra estate siccitosa. La siccita’ significa carestia, e’ una parola che sembra di secoli fa come la parola pandemia, le siccita’ se sono prolungate e pericolose hanno come effetto, tra le altre cose, le carestie”.
(ITALPRESS).

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