Coronavirus, Conflavoro Pmi “Consentire la riapertura a chi puo’”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ripartire entro due settimane al massimo, ma anche subito laddove ci siano le condizioni per riaprire le aziende in sicurezza, con via libera del prefetto e l’accordo con i lavoratori”. E’ quanto propone Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Pmi, in un’intervista all’Italpress, in merito alla possibile proroga al 3 maggio del lockdown per il Covid 19.
Per Capobianco “serve una responsabile e graduale riapertura, tenendo conto anche dei vari settori e territori, solo cosi’ si agevolerebbe la vita alle imprese. Ce ne sono moltissime che gia’ ora possono lavorare in piena sicurezza, anche perche’ questo e’ l’unico modo che le imprese hanno di salvarsi: il decreto liquidita’ non ci ha dato speranze, non c’e’ la scialuppa di sicurezza”, spiega.
Secondo il presidente di Conflavoro Pmi l’ipotesi di patrimoniale va scongiurata, “l’unica speranza e’ il fondo comune europeo da 500 miliardi, perche’ in Italia non ci sono soldi sul piatto. A oggi le banche non hanno i fondi per anticipare la cassa integrazione, non abbiamo ricevuto un euro”.
“Scongiuriamo patrimoniali e tassa Covid, dobbiamo incentivare gli investimenti privati, non dare soldi che finiscono nel buco nero dello Stato, in questa fase e’ un errore ascoltare i sindacati, che non sono d’accordo sulla riapertura”, sottolinea.
In merito al Decreto Liquidita’ Capobianco, con i tecnici di Conflavoro, sta preparando una serie di e-book per spiegare nel dettaglio le norme. E segnala che per ricevere i 25.000 euro garantiti dalla Stato servono il via libera della Ue alla norma, che al momento non c’e’, e il bilancio 2019, “che pero’ nessuna impresa ha chiuso. Ecco perche’ dobbiamo ripartire e lavorare adesso”, conclude.
(ITALPRESS).

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