La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha varato un pacchetto di misure per sostenere l’agricoltura, alle prese con i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus, contenute in un bando da oltre 15,6 milioni di euro per continuare a sostenere gli investimenti effettuati dalle imprese vitivinicole nel segno dell’innovazione tecnica e varietale e del miglioramento della qualità dei vini, l’accelerazione del pagamento dei contributi e reinvio e/o lo slittamento di una serie di adempimenti burocratici legati a vari bandi regionali.
L’intervento si aggiunge ai 55 milioni di euro già liquidati nelle scorse settimane a vario titolo (Domanda Unica, Ocm, Psr) a favore delle imprese da parte di Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), al bando da 12,6 milioni di europer le indennità compensative alle aziende di montagna, alla semplificazione delle procedure amministrative per l’assegnazione dei carburanti agevolati, ora possibile anche digitalmente, e alla proroga di altre importanti scadenzesempre nel settore vitivinicolo.
Una delle principali novità delle misure per sostenere l’agricoltura, riguarda il varo del nuovo bando per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti, che avrà la stessa dotazione finanziaria del bando precedente valido per la campagna 2019-2020, che da annuale diventa biennale. Ciò significa che le aziende che decideranno di presentare la domanda di aiuto – la scadenza è fissata per il15 luglio prossimo – dovranno dichiarare subito se hanno intenzione di eseguire i lavori entro il 31 maggio del 2021, oppure entro la stessa data del 2022. La certezza della copertura dello stanziamento di 15,6 milioni di euro è legata all’approvazione da parte della Commissione di Bruxelles di un regolamento ad hoc, che dovrebbe essere adottato entro una decina di giorni.
«Abbiamo deciso di aprire tempestivamente questo nuovo bando – afferma l’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi – per non far perdere ai nostri viticoltori un’altra opportunità per il rinnovo dei propri vigneti, sia pure in un periodo contrassegnato da molte incognite come quello che stiamo vivendo. Un’occasione per ricalibrare la propria offerta commerciale, adeguandola alla nuova domanda di mercato, sempre più orientata verso vini di maggiore qualità Dop e Igp, e dai costi contenuti per incrementare il reddito aziendale».
Il nuovo bando per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che rientra tra le misure finanziate dall’Ue attraverso l’Ocm vino, concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà di uva da vino, in linea con le nuove tendenze commerciali, e per incentivare l’adozione di tecniche produttive innovative, all’insegna della meccanizzazionecolturale e dell’installazione di impianti irrigui di ultima generazione.
Gli aiuti variano da 8.000 a 8.500 euro ad ettaro a seconda che i nuovi impianti siano localizzati rispettivamente a Nord o a Sud dell’asse della via Emilia. A questa cifra vanno poi sommati un contributo extra di 900 euro/ettaro per l’estirpazione del vecchio vigneto e ulteriori 2.000 euro/ettaro, per il mancato reddito durante il fermo produttivo per i lavori di rinnovo di vigneti. La superficie minima dell’intervento è fissata in 3.000 metri quadrati e potranno essere rendicontati non solo i costi sostenuti per eseguire l’intervento (acquisto pali, fili e barbatelle), ma anche le spese per i lavori in economia. Tra le novità del bando è stata ampliata la possibilità di subentro dei beneficiari a tutte le aziende che devono garantire il ricambio generazionale, come nel caso del primo insediamento di un giovane agricoltore.
Le altre quattro misure approvate, riguardano da una parte l’anticipo di alcuni pagamenti per assicurare maggiore liquidità alle imprese in questo momento di difficoltà, dall’altra garantiscono più flessibilità nel rispetto delle scadenze programmate. Nell’ambito del bando del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) sui progetti di filiera viene data la possibilità di erogare in anticipo i contributi sugli investimenti effettuati dalle aziende agricole dopo il collaudo dei lavori, anche se il progetto di filiera nel suo complesso non è ancora del tutto concluso. Si stima che questo provvedimento interesserà circa un migliaio di aziende agricole, che così riceveranno prima del tempo gli aiuti richiesti. Di pari passo vengonoallungati i tempi di presentazione delle domande di pagamento, una volta conclusi i lavori, senza incorrere in sanzioni, in considerazione delle difficoltà a rispettare il cronoprogramma degli interventi a causa dell’emergenza Covid-19.
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