ROMA (ITALPRESS) – “Alleggerire le procedure di accesso agli ammortizzatori sociali. Le nuove disposizioni introdotte dal decreto legge n. 18/2020 richiedono passaggi burocratici che devono essere eliminati”. E’ quanto chiede il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per segnalare le difficolta’ che stanno incontrando i professionisti datori di lavoro nella gestione degli adempimenti in materia di lavoro.
“Nonostante le notevoli semplificazioni degli oneri a carico del datore di lavoro, le modalita’ di erogazione delle misure di sostegno al reddito risultano eccessivamente farraginose e si sommano ritardi e rallentamenti dell’Inps e delle Regioni, sottoposte in queste ore a una notevole pressione da parte degli utenti”, continua Stella. “La promessa del governo di erogare prestazioni in tempi rapidi rischia di rimanere disattesa”, aggiunge.
Secondo Confprofessioni, “la situazione di straordinaria necessita’ e le difficolta’ degli apparati amministrativi nella gestione degli ammortizzatori sociali richiedono un ulteriore sforzo di semplificazione, per assicurare un tempestivo sostegno dei redditi”. “Un primo passo e’ stato fatto con la convenzione tra Abi e Parti sociali, che consente alle banche di anticipare le risorse ai lavoratori in tempi rapidissimi”, sottolinea Stella, anche se “va eliminata la responsabilita’ solidale del lavoratore e del datore di lavoro nei confronti della banca in caso di rigetto della domanda di concessione del beneficio”.
Altri fronti di semplificazione riguardano la consultazione con i sindacati dei lavoratori che, secondo Stella “potrebbe essere omessa in caso di sospensione dell’attivita’ a causa dell’emergenza sanitaria”; e le procedure dell’Inps nel trattamento delle domande di concessione del trattamento, che, aggiunge Stella, “potrebbero essere sostituite da un sistema di ‘silenzio-assenso’, nel quale la richiesta del datore di lavoro, intesa come ‘comunicazione di utilizzo’ determina il diritto al contributo, rinviando a un momento successivo eventuali controlli”.
(ITALPRESS).
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