ROMA (ITALPRESS) – Oltre 2000 operatori sanitari contagiati da COVID-19. La maggior parte non vedono ormai famiglie e parenti da settimane e quando finiscono i loro turni estenuanti spesso non si allontanano nemmeno dalle strutture dove lavorano, ma cercano in queste la possibilita’ di riprendere le forze. “Non ci sarebbe nemmeno la necessita’ di ricordarlo, viste le immagini e le attestazioni di gratitudine dei cittadini che ormai sono sotto gli occhi di tutti – spiega la Federazione Nazionale degli Ordini Professioni Infermieristiche -. Eppure no: c’e’ chi a livello di coordinamento nazionale, a livello di direzione strategica di aziende che non solo sono nell’occhio del ciclone (perfino chiedendo ‘foto di gruppo’ dei turni per verificare che tutti siano in servizio) , ma addirittura sono tra le piu’ colpite in Italia, a livello di presidenti di Regioni (non di quelle dove COVID-19 miete sempre piu’ vittime ogni giorno) afferma di voler capire se questi operatori si sono contagiati in ambiente professionale, in ospedale o nei loro studi di medici di famiglia se medici – prosegue la Fnopi -, oppure nella vita privata o anche che i dispositivi di sicurezza forniti, palesemente insufficienti, ‘devono farseli bastare’ quasi fosse una scelta personale”.
“Uno spettacolo al quale non avremmo mai voluto assistere! Nessuno e a nessun livello e per nessuna ragione dovrebbe in questo momento permettersi di mettere in discussione l’etica e l’impegno (anche civile) degli infermieri! (come tutto il personale che sta dando se’ stesso per affrontare la pandemia). Vita privata per loro, oggi, ai tempi di COVID-19, e’ inesistente da un lato perche’ l’impegno professionale non la consente, dall’altro perche’ se anche ci fosse un po’ di spazio, proprio gli operatori della sanita’ eviterebbero con tutto il loro impegno di far rischiare i propri cari. Cosi’ come il Governo prescrive a tutti i cittadini – spiega ancora la Federazione -. Dove dovrebbero aver contratto l’infezione se non al loro posto di lavoro dove passano ben di piu’ delle ore previste da turni ormai inesistenti e senza adeguate protezioni? In questo senso assistiamo ogni giorno al tentativo di reclutare professionisti nei modi piu’ originali, ma mai immaginando di dare loro se non altro la certezza che rischiando la vita e la salute oggi, potranno non essere piu’ precari domani e che i giusti organici non sono la necessita’ di un momento, sia pure d’emergenza, ma di sempre. Eppure, c’e’ chi vorrebbe ancora agire su turni e presenze come fossimo in tempi normali”.
“Assistiamo alla distribuzione di dispositivi di sicurezza personale non previsti nei protocolli per un utilizzo da parte di chi deve svolgere il lavoro a contatto con i malati. Eppure, c’e’ chi dice che gli infermieri dovrebbero farseli bastare, come se la loro salute non fosse quella di cittadini italiani, che per di piu’ la mettono anche al servizio degli altri – conclude la Fnopi -. Non servono scuse: intervenga il Governo e chi puo’ fermare a tutti i livelli questo ulteriore massacro psicologico e morale ingiusto, fuori di ogni logica e dannoso e che in questo modo davvero diventa pericoloso e controproducente”.
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