Fondo Comuni confinanti: rinnovata l’intesa

Ai comuni finitimi con le province di Trento e Bolzano confermata l’erogazione di 80 milioni di euro l’anno per ridurre il divario economico. 

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Fondo Comuni confinanti
Fondo Comuni confinanti: Roger De menech (a sx) e il ministro Francesco Boccia in videoconferenza con i presidenti delle regioni.

È stata rinnovata a Roma in videoconferenza con gli enti locali interessati l’intesa per la gestione del Fondo Comuni confinanti siglata tra il ministero dell’Economia e finanze, il dipartimento per gli Affari regionali, le regioni Lombardia e Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano: il Fondo mette a disposizione 80 milioni di euro l’anno per i territorial confine con Trentino Alto Adige.

«Abbiamo il dovere di costruire le condizioni per far ripartire il Paese appena l’emergenza sarà finita. Ringrazio le province autonome e le due regioni per aver approvato le necessarie delibere di giunta in tempo, nonostante la difficile situazione», ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia.

«Ossigeno indispensabile per la montagna lombarda e veneta – sottolinea il presidente del Fondo, Roger De Menech -. Tanto più in questo frangente in cui i comuni dovranno produrre il massimo sforzo per sostenere il lavoro e le economie locali una volta terminata la crisi causata dall’epidemia di coronavirus».

L’intesa 2020, conferma l’impianto delle due precedenti del 2017 e del 2014. Una quota annuale fissa di 24 milioni di euro sarà distribuita ai 48 comuni confinanti beneficiari nella misura di 500.000 euro ciascuno. Con decorrenza dall’annualità 2020 i comuni non dovranno partecipare a bandi per l’assegnazione di tali risorse. Il finanziamento avverrà tramite trasferimento delle risorse con vincolo di destinazione alla realizzazione degli interventi, le cui modalità di individuazione sono definite dal Comitato paritetico. «Una semplificazione da tempo richiesta e auspicata dai sindaci – sottolinea De Menech – e sulla quale abbiamo trovato ampia disponibilità a convergere da parte di tutti i membri del Comitato paritetico».

I restanti 56 milioni di euro annui dovranno essere utilizzati per progetti di valenza territoriale nei comuni confinanti e contigui, per iniziative di dimensioni sovraregionali e per la partecipazione a bandi europei nel caso ci siano le condizioni per il cofinanziamento a fronte comunque del soddisfacimento di un interesse relativo a uno o più territori di confine.

Confermata anche la composizione del Comitato paritetico con la partecipazione dei presidenti pro tempore delle due regioni, del ministro per gli Affari regionali e dei presidenti delle province autonome. Partecipano ai lavori del Comitato, con diritto di voto, i presidenti delle province di Belluno e di Sondrio.

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