Export della provincia di Bologna: nel 2019 oltre 16 miliardi, seconda solo a Piacenza

Secondo la locale Camera di commercio crescita del 9,4%, ma andamento in flessione negli ultimi tre mesi. 

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Export della provincia di Bologna

Oltre 16 miliardi di euro, +9,4%: questo l’aumento dell’export della provincia di Bologna nel 2019 secondo le rilevazioni Istat rielaborate dall’Ufficio statistica della locale Camera di commercio. Un risultato in cui Bologna consegue il secondo postoper crescita in regione dopo la provincia di Piacenza che supera il 13%, rispetto ad una media regionale del +4% e italiana del +2,3%.

Il risultato annuale positivo ha visto negli ultimi tre mesi un andamento in flessione: fra ottobre e dicembre si è attestato a +2,7%, ma superiore alla media regionale dello stesso periodo (+2%), mentre l’Italia si è attestata al +1,7%. Il rallentamento della crescita delle esportazioni nell’ultima parte del 2019 e nei primi mesi del 2020 è stato accompagnato da una diminuzione del 2% nelle importazioni, segnale rilevante considerando che la manifattura bolognese opera sulla trasformazione di materie prime e semilavorati. In regione la flessione delle importazioni è stata inferiore -0,7%. In Italia gli acquisti dall’estero negli ultimi tre mesi del 2019 sono diminuiti del -4,8%.

Sul fronte dell’export hanno rallentato le vendite soprattutto le imprese di apparecchi elettrici (-15,7%), i mezzi di trasporto (-12,8%), i macchinari e apparecchi meccanici (-7,4%). Segni positivi per “Prodotti Alimentari, Bevande e Tabacco“, (+187%) nell’ultimo trimestre, incremento dovuto, molto probabilmente, principalmente alle esportazioni dell’ultima voce. In netta crescita (+68%) anche le vendite all’estero di “Prodotti farmaceutici“.

Preoccupa l’andamento delle esportazioni in Germania, principale meta di destinazione della manifattura bolognese oltre confine: nell’ultimo trimestre 2019 la flessione è del -9,7%. Gli altri due principali paesi di destinazione registrano variazioni positive, anche se contenute: Stati Uniti (+1,3%) e Francia (+0,6%). Gli effetti della “Brexit” hanno già iniziato a manifestare segni evidenti, con il calo dello 9,5% fra ottobre e dicembre nelle vendite nel Regno Unito.

Verso la Cina la diminuzione dell’export si è attestato allo 7,8%, risultato legato strettamente ad una forte diminuzione nelle esportazioni di prodotti di trasporto. In decisa crescita (+27%) l’export di prodotti meccanici che rappresentano il 45% delle vendite in Cina. Bene anche la vendita di prodotti farmaceutici: +17% sotto la pressione dell’epidemia da coronavirus.

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