I produttori italiani lanciano il proprio “manifesto” per il supporto del “Made in Italy”

Richieste al governo BisConte una serie di azioni urgenti per il sostegno della manifattura italiana.

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produttori italiani

I produttori italiani riuniti nell’Istituto di tutela dei produttori italiani lancia un “manifesto” volto a sostenere il comparto della manifattura in Italia e, soprattutto, all’estero.

Nel loro “manifestoinviato dal presidente Walter Martini al governo BisConte per chiedere una serie di azioni urgenti, gli imprenditori evidenziano come «il quadro economico mondiale già da diversi anni è in una continua trasformazione, premiando il basso prezzo rispetto la qualità e l’origine. Certo è che la non trasparente riconoscibilità dell’originaleMade in Italy”, connessa all’assoluto disinteresse della UE, ha fortemente penalizzato il vero prodotto Italiano».

Secondo l’Istituto «il settore manifatturiero Italiano continua a perdere posti di lavoro e risulta sempre meno competitivonel mondo. Il Coronavirus ha decisamente amplificato il problema con il timore di un futuro ancora più incerto. In quest’ultima settimana si sono verificate le chiusure di numerose manifestazioni fieristiche. Nonostante i rinvii abbiamo la quasi certezza che l’afflusso anche alle successive manifestazioni sarà radicalmente ridotta, oltre alla conclamata limitazione ai movimenti dei nostri imprenditori. Nell’immediato ci sono comunque prospettive e azioni per contrastare la deriva e porre le basi per una inversione di tendenza».

In primo luogo i produttori italiani sono assolutamente chiamati a fare sinergia per limitare i danni. Tre sono le azioni principali contenute nel “manifesto”:

  1. Mantenere l’occupazione per non perdere le residue professionalità dei propri addetti.
  2. Evitare di partecipare alle manifestazioni fieristiche che costituiscono un ambiente equivoco che favorisce solo le aziende che delocalizzano e che ottengono un vantaggio competitivo sul minor prezzo dei prodotti conseguiti con lo sfruttamento della manodopera impiegata nei paesi poveri.
  3. Rilanciare il marchioMade in Italy” con una qualificata certificazione per garantire il consumatore sulla vera origine e qualità del vero prodotto Italiano.

Il presidente Martini richiede un qualificato intervento del Governo per destinare nuovi fondi:

  1. L’immediata riapertura dei bandi sui voucher all’esportazione con un consistente rifinanziamento in modo che le Imprese si possono avvalere di qualificati professionisti come affiancamento alle esportazioni.
  2. Riposizionare i fondi, oggi destinati ad agevolare le Imprese che partecipano alle manifestazioni fieristiche all’estero, a favore della apertura di showroom permanenti, di un ampio gruppo di produttori italiani, nelle maggiori città del mondo a partire da Mosca, New York, Tokyo, Dusseldorf e Shanghai Dubai e Milano.

Secondo Martini, «l’iniziativa è da destinare inizialmente a imprese del settore moda per poi essere allargata a tutti i settori manifatturieri. Avere contezza di adeguati stanziamenti ci consentirà di inoltrare un articolato progetto immediatamente operativo».

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