Pesante impatto del coronavirus sull’economia turistica del Trentino

Gli albergatori dell’Asat reclamano sostegni pubblici per fronteggiare il calo del 60% delle presenze turistiche che arrivano al 90% a Trento. 

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economia turistica del Trentino
La giunta esecutiva dell'Asat.

Il coronavirusimpattaviolentemente sull’economia turistica del Trentino: gli ultimi dati disponibili elaborati dall’Asat (Associazione albergatori ed imprese turistiche della Provincia di Trento) rendicontano un calo di oltre un milione di presenze fra i mesi di marzo e aprile, il che significa una diminuzione di circa il 60% rispetto al dato dello scorso anno, corrispondenti, da un punto di vista economico, ad una perdita stimata di quasi 140 milioni di euro.

Non mancano le preoccupazioni per la prossima apertura stagionale e per quella estiva, in particolare sul lago di Garda, e sugli altri laghi trentini. È stata segnalata la cancellazione di numerosi eventi di carattere congressuale e culturale ed è molto probabile il posticipo dell’apertura di molti alberghi (in correlazione all’importante flessione delle prenotazioni e alle cancellazioni che i tour operator hanno già comunicato). Nella città di Trento, gli albergatori segnalano un calo delle presenze e delle prenotazioni di quasi il 90%.

I riflessi negativi sull’economia turistica del Trentino si segnalano già non solo sulla stagione estiva ma anche sulla prossima stagione invernale, con la sospensione o l’annullamento di contratti commerciali già in essere, soprattutto con gli operatori stranieri.

In questa difficile situazione poche ad oggi le strutture che hanno già chiuso l’attività stagionale, anche se probabilmente da metà marzo il loro numero è destinato ad aumentare.

«La nostra Associazione – spiega il presidente Giovanni Battaiola – si è immediatamente attivata sia in sede locale sia in sede nazionale tramite Federalberghi per far fronte alla crisi che si prospetta per il settore, correlata, appunto, al diffondersi del virus Covid-19. Nei giorni scorsi, le parti sociali (sindacati e associazioni datoriali) si sono riunite ed hanno concordatol’attivazione del Fondo di solidarietà per tutelare innanzitutto i lavoratori del settore e per consentire la continuazionedell’attività. In particolare, tutte le aziende del settore turistico del Trentino potranno accedere da subito al Fondo di solidarietà per far fronte al calo di attività, servizi e prenotazioni del mercato a seguito dell’emergenza coronavirus».

Battaiola dà conto anche dell’esito del vertice con la provincia di Trento: «le associazioni datoriali hanno partecipato ad una riunione con la Giunta provinciale per una nuova valutazione della situazione correlata alla diffusione del coronavirus. A seguito di tale confronto è in fase di valutazione un supporto economico da parte della Provincia alle aziende coinvolte nella situazione di crisi, a seguito di attente verifiche delle misure attualmente in vigore e delle risorse finanziarie a disposizione della Provincia».

Tra gli strumenti al vaglio della Giunta provinciale per sostenere l’economia turistica del Trentino anche la possibilità del coinvolgimento e della creazione di possibili iter in sinergia con gli istituti di credito. In particolare sono in fase di valutazione interventi mirati all’abbattimento dei costi di finanziamento che gravano sulle imprese. «Ad esempio – precisa Battaiola – la sospensione dei mutui per le aziende in difficoltà per un periodo di 18 mesi, sia per il pagamento degli interessi sia per la parte del capitale. Come già accade a livello nazionale per le “zone rosse” (ovvero i focolai del coronavirus), d’accordo con le parti sociali, la Giunta provinciale sta prendendo in considerazione l’ipotesi di sospendere i termini di versamento di imposte e di contributi da parte delle aziende che vanno verso la crisi».

Su scala nazionale, Federalberghi si è attivata proponendo la programmazione di azioni promozionali e di campagne di comunicazione in vista della fase successiva all’emergenza, la costituzione di una task force specializzata nella comunicazione in situazioni di crisi, richiedendo la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti di imposte dirette e indirette, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, senza applicazione di sanzioni e interessi, anche mediante rateizzazione, la sospensione dei termini relativi al pagamento delle ratedei mutui, la sospensione dell’applicazione dell’imposta di soggiorno, l’accesso al fondo di integrazione salariale per tutte le aziende, anche per i lavoratori a tempo determinato.

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