Tasso d’inflazione quasi il doppio di quello nazionale, tabella dell’indice dei prezzi al consumo impietosamente feroce verso Bolzano, al vertice o quasi delle classifiche nazionali per costo della vita.
«I dati diffusi dal servizio statistica della provincia di Bolzano sono un colpo allo stomaco per i cittadini di Bolzano e finiscono per essere anche un atto di accusa verso l’amministrazione comunale uscente che su questo tema e sui rimedi possibili non ha mai speso una parola» afferma il consigliere provinciale e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì.
Stando ai dati diffusi dall’Astat, nel mese di gennaio 2020 l’inflazione – calcolata sulla base dell’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) senza tabacchi – è risultata pari all’1,2% per il comune di Bolzano, mentre quello nazionale si ferma a meno della metà, allo 0,5%. Complessivamente nel 2019 l’indice dei prezzi al consumo per l’interacollettività è aumentato rispetto all’anno precedente dell’1,3% nel comune di Bolzano e dello 0,6% a livello nazionale.
L’andamento crescente del tasso di inflazione, registrato già negli ultimi mesi del 2016 e nel corso del 2017 e 2018 nel comune di Bolzano, ha avvertito un lieve calo nel 2019, per poi risalire nell’ultimo mese. Nel capoluogo altoatesino il tasso di inflazione è più alto nei primi mesi del 2019, raggiungendo il picco ad aprile (+1,8%), mentre sarebbe leggermente diminuito nella seconda parte dell’anno. Ma sempre quasi situandosi al doppio del livello nazionale.
«In Alto Adige scorrono fiumi di denaro, ma pare davvero che la ricchezza in Provincia ed a Bolzano premi sempre i soliti noti e alla maggioranza dei cittadini spetti sempre e solo pagare un costo della vita impazzito legato alla chiusura del nostro territorio, all’asfittica propensione alla limitazione di competizione e concorrenza (si vedano gli oligopoli esistenti), alla vocazione all’isolazionismo (si vorrebbe anche fare chiudere i centri commerciali la domenica) che fa fuggire gli acquirenti altoatesini fuori provincia. I prezzi in Provincia sono da territorio turistico, ma i residenti non sono esonerati da pagarne il prezzo – sottolinea Urzì -. Stupisce come questo dato preoccupante e che dura nel tempo non sia mai stato oggetto di alcuna riflessione pubblica da parte dell’amministrazione uscente di Bolzano».
Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia chiede «l’immediata attivazione di “tavoli di crisi” ed un confronto fra parti sociali, economiche e civiche per definire il quadro degli interventi necessari per superare questo gravissimo elemento di aggravio economico sulle spalle dei bolzanini che farebbero volentieri a meno dei titolo di vincitori della speciale classifica di “fra i più gravati dal costo della vita” d’Italia».
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