La mossa a sorpresa di Intesa Sanpaolo con il lancio dell’offerta su Ubi banca vede protagonista anche l’economia emiliana con Bper e Unipol. Un’operazione, non concordata ma nemmeno ostile finalizzata a «consolidare la leadership» di Intesa Sanpaolo nel settore bancario con un gruppo in grado di realizzare utili superiori ai 6 miliardi di euro al 2022.
Per ogni 10 azioni di Ubi banca portate in adesione all’offerta saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione, valorizzando Ubi 4,86 miliardi di euro. La cifra corrisponde ad un premio del 27,6% sui valori di Borsa di venerdì 14 febbraio, pari a 3,3333 euro. Con il perfezionamento dell’offerta, Intesa Sanpaolo acquisirà oltre 3 milioni di clienti di Ubi banca.
Nell’operazione sono coinvolte anche altre realtà finanziarie. UnipolSai ha già raggiunto un accordo con Intesa Sanpaolo per rilevare, in caso di successo dell’Opa su Ubi, i rami d’azienda delle compagnie assicurative Banca Assurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita, partecipate da Ubi banca. Il gruppo assicurativo bolognese sosterrà poi un aumento da un miliardo di euro per Bper di cui è primo socio per il 19,9%. La banca guidata da Alessandro Vandelli ha sottoscritto con Intesa un contratto che prevede l’acquisto di un ramo d’azienda composto da 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali ubicate prevalentemente nel Nord Italia.
Grazie all’operazione, Bper beneficerà di un «rafforzamento della rete distributiva» in particolare in Lombardia, «con il raggiungimento di una quota di mercato superiore al 6%», godrà di un «incremento della base clienti di oltre il 40%»,migliorerà «l’efficienza operativa grazie all’integrazione di una rete di sportelli senza strutture centrali» e non avrà «vincoli relativi ad accordi distributivi con conseguente pieno sfruttamento delle fabbriche prodotto».
Se l’operazione andrà in porto, il gruppo emiliano aumenterà il portafoglio crediti di circa il 40% portando il totale attivosopra i 100 miliardi e migliorerà la qualità del credito con un “Npe ratio” lordo pro-forma in calo dall’11,1% a circa il 10%. La redditività dell’investimento è attesa tra il 15-20% mentre il “Cet1” si manterrà sopra al 12,5% nel 2020 e sopra al 13% nel 2021.
«Il perfezionamento dell’acquisizione del ramo d’azienda rappresenta un’importante opportunità per il nostro Gruppo bancario di rafforzare la posizione competitiva in particolare nelle aree più produttive e dinamiche del Paese – ha commentato l’amministratore delegato di Bper, Alessandro Vandelli -. L’operazione ci consentirà di aumentare la base di clientela di oltre il 40% e di conseguire un complessivo ribilanciamento della presenza del Gruppo sul territorio nazionale verso aree economicamente forti, allo stato con una presenza limitata».
In seguito all’acquisizione degli sportelli di Intesa Sanpaolo, Bper «diventerà il quinto gruppo bancario italiano per dimensione degli asset grazie ai circa 1,2 milioni di clienti, e 20-23 miliardi di prestiti», alle spalle di Intesa, Unicredit, Banco Bpm e Mps, e avrà circa 1.800 filiali e 3,9 milioni di clienti.
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