Trieste si conferma primo porto italiano per tonnellaggio totale, con 62 milioni di tonn movimentate nel 2019 cui si aggiungono i 4 milioni dello scalo di Monfalcone (Gorizia), con il conseguimento del record storico nel numero di container, pari a 790.000 TEU (+9%) e un rafforzamento nel traffico ferroviario: 10.000 treni, con 210.000 camion tolti dalla strada.
Il presidente dell’Autorità portuale, Zeno D’Agostino segnala che il numero dei treni dal 2014 è raddoppiato, annunciando che gli «investimenti futuri nel settore ferroviario ammontano a 200 milioni di euro» e che, «nel 2020 saranno avviati i lavori più importanti».
Per quanto riguarda il settore container, il 56% del traffico sbarcato o imbarcato a Trieste nel 2019, ha usato la ferrovia. Una quota in crescita e già oggi supera quella che l’UE ha posto come obiettivo del traffico ferroviario europeo di merci per il 2050 (che è il 50%).
Anche nel settore delle autostrade del mare, nonostante la contrazione dei traffici, la ferrovia va acquisendo un valore rilevante: il 29% di tutti i camion imbarcati o sbarcati a Trieste (principalmente da/verso Turchia con il servizio “Ro.Ro”) nel 2019, sono stati trasferiti su treno.
Per quanto riguarda i settori merceologici, sono stabili le rinfuse liquide (43 milioni tonn movimentate; +0,30%); in crescita le rinfuse solide (1,7 milioni tonn; +3%). Calo delle merci varie (-5%) per la flessione del comparto “Ro-Ro” (da 299.000 a 228.000 unità transitate; -24%), risultato che ha causato la lieve flessione (-1%) dei volumi totali del porto da 62,6 a 62 milioni.
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