Sostenibilità, nutrizione, qualità della vita e salute, digitalizzazione e intelligenza artificiale: sono i principali temi che Esof 2020, EuroScience Open Forum, giunto alla IX edizione, affronterà dal 5 al 9 luglio facendo il Porto Vecchio di Triestela Città europea della Scienza.
Al motto di “Open Knowledge, Fair Future”, in estate il capoluogo giuliano ospiterà 170 eventi selezionati tra più di 600 proposte pervenute da tutto il mondo, a cominciare dall’Europa. Saranno oltre 4.000 i partecipanti provenienti da circa 80 Paesi e 850 i relatori attesi al Forum, appuntamento biennale dedicato alla ricerca scientifica e all’innovazione, il cui programma è stato appena presentato.
Tra gli ospiti più attesi di Esof 2020 Didier Queloz, Premio Nobel per la fisica 2019 insieme con Michael Mayor per il loro lavoro sulla rilevazione degli esopianeti; Ada Yonath, Nobel per la chimica 2009; Fabiola Gianotti, attuale direttore generaledel Cern di Ginevra; Alessio Figalli, matematico italiano vincitore nel 2018 della medaglia Fields. E ancora, i genetisti Mauro Giacca e Michele Morgante; il direttore dello Human Technopole di Milano, Iain Mattaj; l’epidemiologa Tolullah Oni; Griša Močnik e Matevž Lenarčič, rispettivamente fisico e pilota di aerei leggeri, impegnati nel progetto “Aviation for Science” volto a monitorare i livelli di “black carbon” nell’aria; l’esperta di “smart cities”, Ina Homeier; l’amministratore delegato dell’International Institute for Applied Systems Analysis, Albert van Jaarsveld e il presidente dello European Research Council, Mauro Ferrari.
Non solo: dal 27 giugno all’11 luglio l’intero capoluogo farà da palcoscenico a “Science in the City Festival”, kermesse con più di 100 tra eventi, spettacoli, mostre dedicati al grande pubblico e a tutti gli appassionati di scienza e tecnologia.
Secondo il presidente di Euroscience, Michael Matlosz, quello di Trieste sarà «un grandissimo lavoro di squadra. Ora occorre tradurre in fatti concreti le parole. Sono sicuro che queste verranno interpretate e diffuse da tutti i partecipanti all’evento». Matlosz ha poi specificato che la città di «Trieste è emblematica e che non è stata scelta a caso, ma perché ha una concentrazione internazionale di enti di ricerca ed è una porta verso l’Est e l’Oriente. Una città che costruisce ponti e non muri».
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