Volksbank Banca popolare dell’Alto Adige anticipa i risultati 2019

Michaeler: «al netto delle operazioni straordinarie, tutti i principali indicatori sono in crescita».

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Othmar Michaeler, presidente di Volksbank Banca Popolare dell’Alto Adige, ha presentato i dati di bilancio relativi al 2019: «la banca chiude l’esercizio con i principali indicatori in crescita confermando livelli di patrimonializzazioneampiamente superiori ai minimi richiesti ed in significativa crescita, il rafforzamento dei presidi sul rischio di credito superiori agli obiettivi, la crescita dei ricavi e del risultato operativo confermano la capacità reddituale ed il posizionamento della banca come punto di riferimento del territorio a sostegno delle famiglie e delle imprese».

Il direttore generale uscente, Johannes Schneebacher, rileva che «il rafforzamento della qualità degli attivi è stato realizzato tramite l’incremento dei presidi prudenziali sul rischio di credito e interventi mirati sullo stock di NPL, raggiungendo tassi di copertura dei deteriorati e NPL ratio ai livelli delle migliori banche del sistema».

Schneebacher evidenzia come «l’integrale rettifica dell’avviamento, in ottica fortemente prudenziale (99,6 milioni), ha un impatto puramente contabile, senza effetti sulla redditività reale e sui coefficienti patrimoniali (Core Tier 1 e Total Capital). L’utile netto del secondo semestre di 17 milioni, conferma la capacità reddituale caratteristica consolida la posizione di Volksbank quale principale operatore regionale del NordEst».

L’utile del secondo semestre 2019 a +17,2 milioni si confronta con la perdita di 101,5 milioni nel primo semestre principalmente per effetto della svalutazione dell’avviamento e delle rettifiche prudenziali su crediti. Il CET 1 Ratio cresce al 12,8% rispetto al 11,2% a fine 2018 ed il Total Capital Ratio cresce al 15,1% rispetto al 13,3% a fine 2018, entrambi ampiamente superiori ai requisiti minimi.

Il risultato della gestione operativa è cresciuto del 15,0% nell’esercizio rispetto al 2018 derivante principalmente da aumento del margine finanziario (con una crescita del margine d’interesse a 174,9 milioni, +5,8%, contro i 165,4 milioni del 2018), la riduzione dei costi operativi a 180,7 milioni (-1,2%); l’efficienza in ulteriore miglioramento, evidenziata dal cost/income in diminuzione al 61,5% (era 65,0% a fine 2018).

L’azione di rafforzamento della qualità del credito posiziona la banca su valori ampiamente superiori rispetto alla media del sistema con la riduzione del 16,2% dello stock lordo dei deteriorati a 555,0 milioni, rispetto ai 662,5 milioni del 31 dicembre 2018; al netto delle rettifiche di valore, lo stock dei deteriorati diminuisce del –30,0% rispetto a fine 2018, grazie ai significativi presidi sul rischio di credito registrati nell’esercizio; l’incidenza dei crediti deteriorati lordi su impieghi lordi (NPL Ratio) pari al 7,3%, in significativa diminuzione rispetto all’8,7% del 2018 (sofferenze lorde al 4,9% contro il 5,4% del 2018, inadempienze probabili lorde al 2,3% contro il 3,3% del 2018);

Gli impieghi netti in bonis a clientela sono in crescita anno su anno del 1,61% a 6.878,7 milioni, rispetto ai 6.769,7 milioni di fine 2018, mentre la raccolta diretta da clientela in crescita anno su anno del +9,2% a 7.592,1 milioni (depositi e conti correnti +5,7%); la raccolta indiretta, al netto delle azioni della banca, in crescita del +11,6% a 3.226,3 milioni (erano 2.892,2 milioni a fine 2018); le masse amministrate sono in crescita di 981,5 milioni a 18,6 miliardi, contro i 17,6 miliardi di fine 2018

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