Oltre 5.000 progetti selezionati con 136 bandi, 186.923 persone beneficiarie effettive dei servizi e delle opportunità create con la programmazione regionale del Fondo sociale europeo, 716 milioni già stanziati: sono i risultati presentati dalla Regione Veneto nell’evento di rendicontazione annuale dell’impiego dei fondi Fse dedicati al lavoro, alla formazione e all’inclusione sociale. Un evento che coincide con la conclusione del ciclo di programmazione 2014-2020 che ha una disponibilità finanziaria di 764 milioni di euro, di cui il 94% già erogato o in via di liquidazione.
A beneficiare dei progetti e delle iniziative finanziate con i fondi Fse (50% della Ue, 35% dello Stato e 15% della Regione) sono stati 64.000 giovani under 25 in formazione, 40.000 disoccupati di lungo periodo, 21.000 persone a rischio di esclusione sociale. Facendo leva sul volano del Fondo sociale europeo sono stati finanziati lavori di pubblica utilità, 31.000 assegni per il lavoro, 3.397 “work experience” (tirocini di lavori per disoccupati traguardati all’inserimento in azienda), iniziative territoriali di inserimento lavorativo in impieghi di pubblica utilità (dai servizi giudiziari a quelli comunali), nonché progetti innovativi rivolti al mondo dell’Università e della ricerca, programmi per il rientro dei cervelli in fuga, progetti di valorizzazione degli archivi e degli atelier industriali volti a rafforzare il marchio, la competitività e l’attrattività di 170 imprese venete, in particolare delle botteghe d’arte e dei marchi storici
«A metà dello scorso anno, la Regione del Veneto aveva già stanziato 716 milioni di euro, pari al 94% delle risorse complessive – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro istruzione e formazione, Elena Donazzan – raggiungendo in anticipo gli obiettivi prefissati dalla Commissione Europea e aggiudicandosi quindi ulteriori 46 milioni di euro di “premio” da investire nella crescita occupazionale, nel rafforzamento della competitività del sistema economico regionale e nella prevenzione dell’esclusione sociale. Le risorse disponibili, grazie anche alle economie sui progetti finanziati, ammontano ad oltre 100 milioni di euro e sono a disposizione dei 27 bandi già programmati per il 2020».
I buoni risultati della capacità di programmazione, di impegno e di spesa della Regione Veneto, grazie anche a parternariati di qualità con gli enti di formazione, le università, le categorie economiche, i servizi per il lavoro e il terzo settore del Veneto, sono state confermate da Lodovico Conzimu, funzionario della Direzione generale occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, e da Daniela Oliva, direttore della Formazione e lavoro dell’Istituto per la ricerca sociale. La regione Veneto risulta seconda solo all’Emilia Romagna per velocità dei bandi, capacità di impiego delle risorse e raggiungimento dei target comunitari dei fondi Fse.
La presentazione dei nuovi bandi fondi Fse 2020 ha offerto lo spunto per una riflessione sulla nuova programmazione comunitaria che consentirà di proseguire con una ulteriore offerta di servizi a partire dai 5 obiettivi strategici definiti da Bruxelles: un’Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini. Il futuro strumento di finanziamento per le politiche per il capitale umano, denominato FSE+, mira ad un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti nei diritti sociali e sostenga occupazione di qualità, istruzione, competenze professionali, inclusione sociale e un equo accesso alla sanità.
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