Kompatscher a Roma da Conte per discutere sull’autonomia e il ripristino delle competenze

All'incontro hanno partecipato l’assessore alla sanità Widmann, la senatrice Unterberger e il ministro Boccia. 

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Incontro a Roma tra Conte, Boccia e Kompatscher.

Il ripristino di una serie di competenze dell’Autonomia speciale altoatesina che hanno subito delle limitazioni in seguito alla riforma costituzionale del 2001, l’attribuzione della competenza primaria in un tema centrale per il futuro come quello dell’ambiente, la soluzione delle controversie legate al requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli ordini professionali e alla proroga biennale dei contratti a termine per i medici che devono ottenere l’attestato di bilinguismo: questi i temi affrontati a Palazzo Chigi dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

«Abbiamo ribadito le nostre richieste al premier Conte in tema di tutela e sviluppo dell’Autonomia in un’ottica di condivisione degli obiettivi di fondo e di rispetto degli accordi internazionali che rendono la nostra “specialità” un unicum a livello nazionale», ha detto Kompatscher al termine dell’incontro, al quale hanno partecipato anche il ministro agli affari regionali Francesco Boccia, l’assessore alla sanità Thomas Widmann e la senatrice Svp Julia Unterberger.

Kompatscher ha spiegato di aver trovato in Conte un «interlocutore attento e preparato sulle tematiche legate all’autonomia», e si è detto convinto che questo colloquio potrà «accelerare una serie di passaggi normativi su argomenti di grande importanza per la nostra amministrazione. Abbiamo concordato l’avvio di un tavolo tecnico Stato-Provincia per lavorare al ripristino delle competenze e allo sviluppo dell’Autonomia».

Tra i vari aspetti affrontati nel vertice romano, quello che dovrebbe portare a risolvere il contenzioso in atto sul requisito della conoscenza linguistica per l’iscrizione agli ordini professionali e svolgere la loro attività in provincia di Bolzano. La direttiva europea del 2015 prevede che i professionisti debbano possedere la conoscenza di una lingua ufficiale dello Stato membro o di una lingua amministrativa dello stesso. «In virtù dell’articolo 99 dello Statuto di autonomia – ha commentato il governatore altoatesino – la lingua tedesca viene parificata a quella italiana, ed è dunque da considerarsi a tutti gli effetti lingua amministrativa dello Stato. Il nostro obiettivo è elaborare una norma di attuazione che ci consenta di disciplinare in autonomia la materia sul nostro territorio» in modo da consentire soprattutto a professionisti di origine austriaca e germanica di poter esercitare in Alto Adige, anche se non conoscono l’italiano, depotenziando così uno dei principi dell’Autonomia speciale, quello del bilinguismo italianotedesco (o del trilinguismo nelle valli ladine).

Altro tema al centro dell’agenda politica altoatesina, quello dei contratti a tempo determinato in sanità. «Su poco meno di 1.300 posti di medici specialisti – sottolinea Thomas Widmann – circa 220 sono ancora vacanti, e nei prossimi 5 anni andranno in pensione altri 180 specialisti. Vogliamo garantire ai nostri cittadini un’assistenza di qualità perché la salute è un diritto universale, e al tempo stesso la possibilità di rivolgersi al personale medico nella propria lingua madre».

La proposta della Provincia è di consentire la proroga da 3 a 5 della durata dei contratti in essere a tempo determinato dei medici. «In questo modo – aggiunge Kompatscher – vi sarebbe la possibilità di avere un margine di tempo maggiore per ottenere l’attestato di bilinguismo C1 (ex patentino A) richiesto per il personale medico, e non si rischierebbe di aggravare ulteriormente il problema della carenza di personale. Anche su questo tema il premier Conte ha assicurato che vi è, da parte del governo, la disponibilità a trovare una soluzione condivisa».

Per quanto riguarda, infine, i rapporti finanziari tra Roma e Bolzano, Kompatscher e Conte hanno ridimensionato le discussioni emerse nei giorni scorsi «Il patto di garanzia siglato nel 2014 – ha concluso il governatore altoatesino – è stato “blindato” anche da una sentenza della Corte Costituzionale che esclude la possibilità di modifiche peggiorative oltre il termine del 2022. L’attuale contributo della Provincia di Bolzano al risanamento del debito pubblico, che è di 476 milioni di euro l’anno, verrà ricalcolata nel 2023 sulla base del costo “aggiornato” del debito stesso, ma sono escluse delle rivoluzioni».

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