Al civico museo d’Arte Orientale è stato presentato l’evento “Trieste Chinese Week”, in programma da domenica 19 a sabato 25 gennaio, co-organizzato da comune di Trieste e Associazione culturale “Nuove Vie della Seta”, in occasione dei festeggiamenti del Capodanno Cinese.
«Siamo felici di annunciare la “Trieste Chinese Week“, che festeggia l’inizio dell’anno cinese (il 25 gennaio) facendo riferimento alla comunità cinese presente a Trieste, in tutto 3.000 persone, e che segna un primo “punto di passaggio” per consolidare quella che è la prerogativa di Trieste, città ospitale e multietnica con la presenza di numerose comunità ben integrate – ha sottolineato l’assessore comunale alla cultura, Giorgio Rossi -. La comunità cinese oltre ad essere numerosa si contraddistingue per correttezza e grande civiltà con instancabili lavoratori sempre disponibili e sorridenti, nonostante la cultura sia molto distante dalla nostra. L’intenzione è di proseguire su questa strada auspicando un prossimo lancio di un grande evento della tradizione cinese».
«Cerchiamo di valorizzare tutte le collezioni museali, in particolare questo museo d’Arte Orientale, pur trattandosi di culture molto distanti da noi – ha affermato il direttore del Servizio musei e biblioteche, Laura Carlini Fanfogna -. Da un paio d’anni assieme a Michela Messina, dopo aver organizzato qui mostre sul Giappone, ci stiamo orientando, in collaborazione con l’Associazione “Nuove Vie della Seta”, a valorizzare la Cina. Il 2019 è stato un anno positivo con ben 13.000 ingressi. Con l’avvio della mostra “La testa del drago” allestita al museo d’Arte Orientale dal 19 gennaio al 13 aprile, abbiamo voluto documentare la vita in Cina di cento anni fa con 30 fotografie d’epoca riprodotte e scattate da un sottufficiale che servono a far comprendere parte della loro vicenda storica e leggende grazie alla mediazione culturale. Vorremmo instaurare una collaborazione permanente per far conoscere sempre meglio la Cina legata alla nostra città nell’ambito delle tradizioni marittime».
Il presidente dell’Associazione culturale “Nuove Vie della Seta”, Gao Xu, ha ringraziato il comune, il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore Rossi, nonché la Comunità cinese per la collaborazione nel realizzare il Capodanno cinese che ha l’obiettivo di fare promozione dell’“idea del popolo cinese”, al di là dei pregiudizi. Ha quindi voluto rimarcare lo scopo dell’Associazione fondata nel 2011 che punta alla promozione di eventi e iniziative culturali per far conoscere la realtà della Cina che oggi è cambiata sia in modo positivo che negativo.
Xu ha evidenziato come negli ultimi tre anni sia molto accresciuta la richiesta degli studenti triestini, sia alle superiori che all’Università, per apprendere la lingua cinese: nel 2019 sono state 255 le richieste pervenute. Del resto molte aziende in Cina richiedono sempre più competenze italiane, grazie alla “Via della seta”, una carta vincente per Trieste e per la Cina. In tal senso ha parlato anche di un cambio di abitudini da parte dei cinesi che ormai prediligono la bevanda del caffè piuttosto che il tè. Inoltre anche in ambito turistico i cinesi mettono al primo posto il Belpaese. Infine ha invitato a visitare la mostra allestita al museo Orientale che contiene una selezione di foto, ma ce ne sarebbero ancora ben 300 che saranno oggetto di un altro allestimento.
La mostra “La testa del drago. I primi mattoni della Grande Muraglia in un album di fotografie italiane di inizio Novecento” rimarrà aperta fino al giorno 13 aprile 2019 (orario da giovedì a domenica, 10-17; ingresso libero) ed è ospitata nelle due sale espositive al piano terra e comprende una trentina di fotografie italiane, testimonianza di un viaggio nella costa nord-orientale della Cina durante i primi anni del Novecento, alla scoperta dell’origine e del primo tratto della Grande Muraglia.
L’itinerario parte dalla Prima Torre sulla Montagna Jiao Shan, prosegue verso la città fortificata di Shanhaiguan e altre zone circostanti – Tienjin, Tangshan – fino ad arrivare alla Tomba dei Ming a Nanchino sul Fiume Azzurro. Le fotografie sono ambientate principalmente a Shanhaiguan (山海关), il “Passo dei monti e del mare”, dove la muraglia incontra il mare del golfo di Bohai, noto all’epoca come golfo di Pechili.
Nel 1381, durante la dinastia Ming (1368-1644), il generale Da Xu avviò la costruzione di una città militare nei pressi del passo, ma fu il generale Ming Qi nel tardo XVI secolo a renderlo uno dei passi più fortificati dell’intera Cina. Conosciuto anche come passo di Shanhai, è il tratto della Grande Muraglia meglio conservato e che ha mantenuto parte dei materiali di costruzione originali composti da sciroppo di riso glutinoso, terra, sabbia e calce. Su uno degli archi di entrata sono state incise le parole “Il Primo Passo sotto il Paradiso”, un altro nome usato per indicare il passo di Shanhai. Il punto preciso in cui la muraglia di Shanhaiguan incontra il mare di Bohai è conosciuto come Laolongtou, “la Vecchia Testa Del Drago”. Le acque si infrangono su una fortezza militare la cui forma ricorda la testa di un drago.
Come di consueto in occasione della “Trieste Chinese Week” le esposizioni ospitate dal Museo, la mostra è stata lo spunto per valorizzare beni culturali di proprietà del Civico Museo d’Arte Orientale: la vetrina centrale della prima sala, infatti, ospita una selezione – curata dal conservatore, Michela Messina – di opere d’arte cinese dei secoli XVIII e del XIX provenienti dal deposito del museo, tra cui alcuni manufatti in porcellana mai esposti in precedenza e il rompicapo cantonese in avorio a sfere concentriche, da sempre molto amato dal pubblico triestino.
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano”, consultate i canali social:
Telegram
https://twitter.com/nestquotidiano
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata