Per la stagione teatrale del “Zandonai” a Rovereto arriva una delle operette più famose e rappresentate di Johann Strauss, “Il Pipistrello” nel nuovo allestimento curato dalla coproduzione della compagnia di Corrado Abbati e Teatro “A. Ponchielli di Cremona.
L’operetta (in scena al Teatro “Zandonai” mercoledì 15 e giovedì 16 gennaio, ore 20.30) incarna lo spirito e l’essenza stessa dell’operetta viennese, è presentata in Italia in una nuova e smagliante produzione che coniuga il fasto dell’allestimento alla bravura degli interpreti.
Se con “Il Pipistrello” il pubblico di quasi centocinquanta anni fa ritrovava ottimismo, piacere e voglia di vivere, chi può negare che anche oggi non serva quella matrice vitale di cui è pervasa questa operetta?
Ieri e oggi si fondono dunque intimamente in questo “nuovo” Pipistrello così come le sue famose melodie si legano indissolubilmente alla struttura dell’operetta–valzer che Strauss ha inventato con la sua illuminata duttilità espressiva e che ha portato questa operetta ad essere, ancora oggi, uno dei capolavori del teatro musicale mondiale.
Mettendo in scena ambienti e personaggi contemporanei Strauss violava una delle più solide convenzioni del costume musicale ma questa modernità può rivivere ancora oggi, come allora, nella filosofia mondana dei personaggi del Pipistrello: dal capriccio sentimentale di Rosalinde, alla carnale e astuta leggiadria della cameriera Adele, dalla scenografica, elaborata vendetta del dottor Falke, alla tollerante dabbenaggine di Frank, il direttore del carcere, sino alla ingenua galanteria di Eisenstein e alla spregiudicatezza del Principe Orlofsky.
Un andare e venire, un rovesciato gioco dell’evasione dove la spigliatezza diventa vigore inventivo, dove ognuno è un altro, dove vecchio e nuovo, apparenza e realtà, sembrano confondersi in un elegante festa in maschera dove potremo riconoscere, riconoscerci e divertirci. E a divertire il pubblico ci penseranno il vivace intreccio della commedia degli equivoci, le irresistibili danze e le meravigliose musiche di Strauss che ritroveranno un vigore nuovo nelle festose, colorate, cangianti, emozionanti, ammiccanti atmosfere di questo “nuovo” Pipistrello.
La trama dell’operetta vede Gabriel von Eisenstein, ricco gentiluomo di campagna, condannato per diffamazione a qualche giorno di prigione. E’ ormai pronto per recarsi in carcere quando il suo amico dottor Falke gli porta un invito per la festa che il principe Orlofsky darà la sera stessa.
Eisenstein non ha dubbi: prima la festa e poi a costituirsi. Rosalinde, sua moglie, rimasta sola, riceve la visita del suo spasimante Alfred che però viene scambiato per il padrone di casa e quindi portato in carcere al suo posto.
Ma questo non sarà l’unico scambio di persona, poiché la festa a casa Orlofsky sarà ricca di qui pro quo preparati ad arte dal dottor Falke, che vuole così vendicarsi di una burla fattagli da Eisenstein quando lo lasciò in strada a passare la notte solo, ubriaco e vestito da Pipistrello. Alla festa arrivano così Adele, la cameriera di Eisenstein, il direttore delle carceri, convinto di avere messo in galera Eisenstein e naturalmente Rosalinde, la moglie di Eisenstein.
Eisenstein, sotto falso nome, e Rosalinde, mascherata da contessa ungherese, si incontrano. Lui non la riconosce e comincia a corteggiarla donandole anche un bellissimo orologio. Ebbri e felici tutti bevono e cantano. All’alba Eisenstein va a costituirsi, ma in prigione il buffo carceriere lo informa che c’è già un Eisenstein in galera.
Eisenstein cerca di capire e quando apprende della “visita” di Alfred a sua moglie si infuria, ma Rosalinde ha buon gioco mostrandogli l’orologio donato da lui alla presunta contessa ungherese.
Le cose si complicano ma sarà “il Pipistrello”, cioè il dottor Falke, a dare una spiegazione a tutto?… Quale? Agli spettatori il piacere di scoprirlo.
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