Auto aziendali, la stangata c’è. Eccome

Con la pubblicazione delle nuove tabelle Aci dei costi chilometrici nel 2021, le tasse a carico di un dipendente con auto aziendale media (Alfa Romeo Giulietta 1.4 turbo benzina da 120 Cv) passano da 2.407,32 euro del 2019 a 4.182,75 euro dal 2021 (+73,75%). 

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Checché se ne dica, la stangata sulle auto aziendali c’è e bella forte. Ce se ne accorge compulsando le nuove tabelle relativi ai costi chilometrici calcolati dall’Aci appena pubblicati sulla gazzetta ufficiale per il calcolo della quota di “fringe benefit” per i dipendenti che hanno a disposizione l’auto aziendale anche per il suo utilizzo privato.

Partita con una botta secca poi stoppata per via delle proteste corali del mondo del lavoro e della produzione contro una norma che avrebbe comportato l’esproprio di uno stipendio mensile a carico dei dipendenti, ora ci si accorge che gli aumenti ci saranno e forti, soprattutto per i tanti modelli di automobili a larga diffusione e di valore contenuto, ma che superano la soglia di 160 g/km di emissioni di anidride carbonica.

Se per le vetture con emissioni di CO2 contenute entro i 60 g/km c’è un qualche marginale beneficio (anche se si tratta di veicoli che di fatto non entrano nel parco flotte delle aziende se non per particolari esigenze vuoi per i maggiori costi di acquisto, vuoi per i problemi connessi con la loro gestione), quando si superano i 160 g/km di emissioni di CO2 le cose si complicano.

La Finanziaria 2020 ha stabilito che quando questa soglia viene superata (e accade per quasi tutti i motori a benzina di media potenza – attorno ai 120-130 Cv), la tassazione salirà al 40% tra i 160 e i 190 g/km e al 50% oltre i 190 g/km. Dal 2021 ci saranno ulteriori aggravi, arrivando rispettivamente al 50% e al 60%.

Di fatto, per un’automobile largamente diffusa tra le flotte aziendali come l’Alfa Romeo Giulietta 1.4 turbo a benzina (motore da 120 Cv diffuso anche su molti altri modelli del gruppo FCA) che emette più di 160 g/km CO2 il costo chilometrico per una percorrenza standard di 15.000 chilometri annui passa dai 0,5350 euro del 2019, pari ad un onere per il dipendente di 2.407,32 euro, ai 0,5577 euro/km per il 2020 e 2.509,43 euro di tassazione. Tassazione che, con l’aumento delle aliquote che scatterà dal 1 luglio 2020, passerà a 3.346,20 e a ben 4.182,75 dal 2021, ovvero ben il 73,75% in più.

Un provvedimento decisamente controproducente, che spingerà molti dipendenti a rifiutare l’assegnazione dell’auto aziendale preferendo ricorrere a quella propria e a farsi rimborsare dall’azienda, incrementando la complessità organizzativa e bloccando il ricambio del parco veicolare italiano, uno dei più vecchi in assoluto, visto che oltre il 30% del circolante è vecchio più di 14 anni.

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