Negli ultimi dieci anni l’energia fotovoltaica ha conquistato un ruolo da protagonista nel settore energetico surclassando per costi di produzione anche quelle tradizionali. Nessuna altra tecnologia – né in campo rinnovabile, né in quello fossile – ha mostrato una riduzione così consistente dei costi (meno 90% dal 2010 al 2019), celebrando il 2017 come l’anno in cui è riuscito a raccogliere il maggior numero di investimenti energetici a livello globale.
Solo nell’ultimo anno, a livello globale la capacità generativa dell’energia fotovoltaica è cresciuta di altri 105 GW e i prezzidei moduli sono scesi sotto i 0,20 dollari per Watt.
Non sono solo i pannelli solari ad essere più economici: la potenza media di uscita nominale per un modulo in multi-silicio standard a 72 celle è cresciuta: era di circa 290 Watt nel 2010. Oggi gli stessi pannelli producono almeno 345 Watt: più energia, ma a un decimo del prezzo.
Un calo straordinario dei costi a fronte di prestazioni maggiori: secondo l’analisi di Xiaojing Sun, pubblicata da GreentechMedia, «è come ottenere l’ultimo iPhone con uno sconto del 90% sul prezzo del vecchio modello. Sebbene ciò non potrebbe mai accadere nel mercato della telefonia mobile, in quello solare è stato così, con prodotti migliori a prezzi più bassi ogni anno per un decennio».
Xiaojing Sun evidenzia anche le tendenze emerse dal settore dell’energia fotovoltaica e che ne hanno cambiato il voltonell’ultimo periodo. A partire dal sorpasso, in termine di quote di mercato del silicio monocristallino ad alta potenza su quello policristallino. Inoltre, i pannelli solari utilizzano sempre più architetture avanzate per le celle come la tecnologia PERC (emettitore posteriore passivato) che ha raggiunto un’efficienza di conversione del 24,06%, quella IBC (contatto posteriore interdigitato), l’eterogiunzione e la tecnologia bifacciale. I moduli basati su wafer più grandi (158 mm e oltre) e wafer di tipo “n” stanno guadagnando terreno sul mercato.
Per il futuro a medio e breve termine, Xiaojing Sun si concentra sul alcune innovazioni chiave che dovrebbero essere in grado ridurre ulteriormente l’LCOE solare (Levelised cost of electricity, ossia il costo di produzione dell’energia elettrica da fonte solare) negli anni 2020. «Le attuali innovazioni nei wafer, nelle celle e nei moduli aumenteranno la potenza d’uscitasenza aumentare proporzionalmente i costi di produzione, con conseguente riduzione dei prezzi per Watt e risparmio su quelli dei sistemi di controllo e di condizionamento della potenza (balance of system – BOS)».
Ad esempio, i pannelli bifacciali possono fornire un bonus dal 5 al 15% nella potenza erogata con un aumento del prezzodel 2-3%. Poiché sono necessari meno moduli per produrre la stessa quantità di elettricità, si ottiene però contemporaneamente una riduzione dei costi del BOS dal 3 al 7%.
Sul mercato stanno arrivando prodotti con minore degradazione nel tempo indotti dalla luce e dalla temperatura d’esercizio che saranno in grado di produrre più elettricità per tutta la durata di vita del prodotto, riducendo di conseguenza i costi degli impianti solari. A questo proposito, sottolinea Xiaojing Sun, «sempre più produttori di modulioffrono garanzie che durano fino a 30 anni, cosa che mette la vita degli impianti solari al pari di quella degli impianti a ciclo combinato a gas naturale».
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