A Feltre l’incontro del Collegio Sostenitori della Fondazione Dolomiti UNESCO

Tonina: «questo è un momento fondamentale di confronto e dialogo». Il presidente della Fondazione respinge le critiche delle associazioni ambientaliste.

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Fondazione Dolomiti UNESCO
Mario Tonina, presidente Fondazione Dolomiti UNESCO

A Feltre, nella sala congressi del Museo Diocesano di Arte Sacra, testimonianza importante del valore culturale oltreché paesaggistico e geologico delle Dolomiti Patrimonio Mondiale, si è svolto l’annuale incontro del Collegio dei Sostenitori con i vertici della Fondazione Dolomiti UNESCO per valutare l’attività dell’ente di tutela del Patrimonio Mondiale.

«Molto più di un incontro istituzionale di un organo statutario della Fondazione per relazionare in merito al bilancio delle attività svolte –  ha detto il presidente della Fondazione e vicepresidente della provincia di Trento, Mario Tonina -. Da qualche mese ho l’onore di presiedere la Fondazione Dolomiti UNESCO e da subito mi sono reso conto dell’importanza di mantenere attive ed operative le connessioni con le reti di tutti i soggetti territoriali interessati e coinvolti nella gestione di questo complesso Sito UNESCO. Vi ringrazio molto anche per la vostra partecipazione oggi».

Il direttore della Fondazione, Marcella Morandini, ha relazionato in merito al contributo dei Sostenitori per il decennale del riconoscimento UNESCO alle Dolomiti

Il ringraziamento del presidente Tonina oltre che a Monsignor Mazzorana, direttore del Museo che ha ospitato la riunione, è stato per il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, che da anni «segue con attenzione e viva partecipazione le attività della Fondazione Dolomiti UNESCO, dimostrando di essere un amministratore che ha compreso bene il senso del riconoscimento». Ringraziamenti anche per Ennio Vigne, presidente del parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, per «la garanzia della tutela e conservazione attiva dell’ampio territorio coincidente con parte del Sistema 3 del Patrimonio mondiale».

Ricordando che quest’anno è il decennale del riconoscimento UNESCO, Tonina ha ringraziato i Sostenitori che «hanno svolto un ruolo fondamentale, basti pensare che all’interno della Rete degli eventi per il decennale, con oltre 150 appuntamenti in tutte le Dolomiti, più del 60% delle iniziative è stato proposto e sviluppato da voi Sostenitori. Un sentito ringraziamento da parte mia e di tutto il consiglio di amministrazione per il vostro impegno. Questa è la dimostrazione più importante del processo culturale in atto che vede le comunità sempre più coscienti e consapevoli della responsabilità che deriva dal vivere in un Patrimonio di interesse globale, rispecchiando obiettivi e principi della cittadinanza attiva».

Tonina accennando al fatto che non mancano i momenti di confronto anche accesso e non vanno nascoste le criticità ha sottolineato «apprezzo da sempre la critica costruttiva e la considero uno sprone a fare meglio. Soprattutto però apprezzo, sia nei rapporti istituzionali e personali, la franchezza e l’onestà intellettuale. Sapete ormai tutti quello che la Fondazione Dolomiti UNESCO è chiamata a fare. E’ uno strumento di confronto tra i territori interessati dal riconoscimento, la responsabilità degli interventi sul territorio è e rimarrà invece sempre necessariamente in capo agli enti competenti, a cominciare dalle Province autonome e dalle Regioni. Il mio impegno sarà sicuramente quello di incrementare ancora di più il dialogo con voi Sostenitori dai quali ci aspettiamo un interesse pro-attivo per i temi della gestione del Patrimonio delle Dolomiti. Un impegno che si possa concretizzare in vostre proposte ed iniziative spontanee e concrete sul territorio e che si possano integrare nelle linee di azione previste dalla Strategia Complessiva di Gestione».

Sono stati molti i sostenitori arrivati da tutto il territorio dolomitico a Feltre. Hanno ascoltato e partecipato con l’entusiasmo che li contraddistingue e hanno accolto con particolare positività quanto detto nella conferenza.

A chiusura dell’incontro si è tenuta la conversazione “Cambiamenti climatici e gestione del Patrimonio Mondiale delle Dolomiti: riflessione e linee strategiche” con Alex Cittadella (Università degli Studi di Udine) e Cesare Lasen (Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti UNESCO).

A latere dell’evento di Feltre, Tonina ha commentato anche le dichiarazioni rilasciate da alcune associazioni ambientaliste in tema agli eventi che hanno caratterizzato il territorio dolomitico la scorsa estate, come i numerosi concerti svolti in alta quota.

«Quelle mosse da alcune associazioni ambientaliste in questi giorni sono polemiche strumentali – nota Tonina -. Basti solo ricordare che Federica Corrado, presidente di CIPRA Italia, una delle associazioni sostenitrici della Fondazione Dolomiti UNESCO, ci ha scritto in questi giorni rinnovando l’adesione della sua organizzazione e esprimendo apprezzamento per quanto fatto finora. Se chi ci critica intende presentare un dossier all’UNESCO di Parigi sul nostro operato, la cosa non ci spaventa, anzi. Una visita ispettiva di IUCN/UNESCO nelle Dolomiti sarebbe un’importante occasione di confronto e ci permetterebbe di illustrare al meglio il grande lavoro fatto in questi anni. Se egli ambientalisti ci aiuteranno ad ottenere una visita, saremo i primi a ringraziarli».

Tonina entra nel dettaglio: «innanzitutto, è chiaro che le Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO sono uno dei siti più complessi al mondo per quanto riguarda la gestione, composto da 9 sistemi montuosi condivisi da 5 province e 3 regioni. Lo sforzo della Fondazione va innanzitutto nella direzione di supportare e incoraggiare gli enti e le comunità territoriali nella gestione congiunta di questo Patrimonio Mondiale. Non riguarda insomma primariamente la tutela del bene, gestita con strumenti preesistenti al riconoscimento, ma la sua gestione e la diffusione di una sensibilità condivisa. Ben 9 Parchi e un Monumento Naturale condividono il Patrimonio UNESCO e agiscono congiuntamente grazie allo strumento della Fondazione. Si vuole affermare che i Parchi non hanno funzione di tutela? O forse si confonde con il marketing il lavoro prezioso che la Fondazione sta facendo in accordo con le comunità locali sul versante della formazione e dell’educazione, che sono poi i campi in cui opera l’UNESCO».

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