Il Presepe allestito in piazza San Pietro a Roma quest’anno è stato donato dalla comunità di Scurelle in Valsugana e Papa Francesco ha accolto in udienza privata i circa 700 trentini giunti a Roma, assieme a molte autorità locali accompagnate dall’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi.
«Rivolgo un incoraggiamento alle vostre popolazioni che un anno fa hanno subito una tremenda calamità naturale con la tempesta Vaia. Questi sono segnali di allarme del Creato, che ci invitano ad assumere subito decisioni efficaci per difendere la nostra casa comune – ha detto Papa Francesco -. Il Presepe e l’albero che ci avete donato per questo Santo Natale saranno ammirati nei prossimi giorni dai cittadini di tutto il mondo, per la loro bellezza ma soprattutto per la forza del loro messaggio. Il Presepe, che contiene elementi architettonici propri del Trentino, ed tronchi di legno posti lungo il percorso di accesso, sottolineano la precarietà nella quale si trovò la Sacra Famiglia nella notte di Betlemme. Questi simboli universali, che ho ricordato nella mia Lettera sul valore del presepe, ci richiamano al nostro dovere di essere solidali, e di donarci gli uni agli altri. Il Papa vi è grato per quanto avete recato in dono».
Presenti all’udienza anche le comunità del Veneto che hanno donato l’albero di Natale, proveniente dall’altopiano di Asiago. Un momento di grande emozione e di grande gioia per tutti i presenti, sottolineato anche dalle parole con cui monsignor Tisi si è rivolto al Santo Padre: «noi Trentini abbiamo nel nostro codice genetico l’amore. Questo presepe rappresenta un inno alla gratuità e alla bellezza del “noi”. Che non ci accada mai di ritrovarci ad una tavola imbandita ma senza commensali. Santo Padre, benedica la nostra comunità e il nostro Trentino».
Il Presepe in piazza San Pietro è stato allestito da 70 volontari del Comitato Amici del Presepio di Scurelle, assieme a tutto il mondo del volontariato – fra cui gli Alpini, i Vigili del fuoco, la parrocchia e il gruppo missionario, la formazione professionale, e alcune ditte locali – con la collaborazione della Protezione civile del Trentino. Grande l’orgoglio di tutti i presenti, per una giornata iniziata con la messa celebrata nella basilica di San Pietro dall’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, accompagnata dal coro Lagorai di Torcegno, e proseguita in Sala Nervi con l’emozione straordinaria dell’udienza privata con Papa Francesco in sala Nervi e culminata nel pomeriggio con l’inaugurazione del Presepio in piazza San Pietro, dove rimarrà fino al 12 gennaio, all’ombra dell’albero che quest’anno arriva dall’Altopiano di Asiago.
Il Presepe occupa uno spazio di quasi 200 metri quadrati è stato trasportato dal Trentino a Roma con tre autoarticolati assieme a una ventina di Vigili del Fuoco, e poi riassemblato dai volontari del Comitato, presieduto dall’instancabile Ivo Tomaselli, con l’aiuto dell’architetto Lanfranco Fietta. Un Presepio con 23 statue in legno a grandezza naturale i cui volti sono stati scolpiti dall’artigiano Felix Deflorian, con il prezioso aiuto dei figli Tiziano e Maria Rosa, molte nuove rispetto a quelle che da 20 anni – da tanto dura l’impegno degli Amici del Presepio – vengono allestite in paese, pensato apposta per Papa Francesco, e che contiene anche il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia lo scorso anno. A testimoniare che dalla morte può nascere nuova vita, che la natura sa essere generosa persino nelle calamità. A completamento, 2 case in legno, la stalla della Natività e una caséra, anche per sottolineare il radicamento locale di un’opera che ha, naturalmente, valore universale, e che nelle prossime settimane sarà ammirata da genti di tutti il mondo.
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