La filiera siderurgica del Triveneto si conferma un’area vitale per l’acciaio nazionale

289 imprese analizzate tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per un fatturato totale di oltre 12,5 miliardi di euro. 

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bilanci d'acciaio prodotti piani in acciaio del triveneto

La sede di Confindustria Venezia ha ospitato il convegnoUn Triveneto d’acciaio: risultati di bilancio e prospettive di mercato”, l’ultimo dei quattro appuntamenti organizzati da siderweb dedicati alla presentazione della ricerca Bilanci d’Acciaio, l’analisi in chiave strategica e prospettica di oltre 5.000 bilanci della filiera siderurgica, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione.

Come ormai da tradizione, dopo la presentazione nazionale, la ricerca viene declinata in chiave territoriale, con un primo focus dedicato al settore delle trafilerie, un approfondimento sullo stato di salute delle aziende del Centro-Sud e un ultimo appuntamento rivolto alla filiera siderurgica del NordEst.

Ad aprire il convegno i saluti di Gianpiero Menegazzodirettore generale Confindustria Venezia Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, Emanuele Morandi, presidente siderweb e Marco Franco Navadirettore macro area territoriale Brescia e NordEst UBI Banca.

«UBI Banca, anche per ragioni di posizionamento territoriale, è uno dei gruppi bancari italiani più legati alle imprese che operano nella filiera dell’acciaio – ha dichiarato in apertura Nava -. L’incontro dedicato al “Triveneto d’acciaio”, fortemente voluto e sostenuto dalla nostra banca, ci ha consentito di analizzare lo stato di salute e le prospettive di un settore assolutamente strategico per l’economia del nostro Paese, animato da aziende forti che hanno saputo affrontare e superare sfide importanti e che oggi si trovano ad essere più forti di quanto lo erano nel 2008. Imprese che operano, costruiscono strategie e valutano investimenti affrontando un ciclo negativo che sta obbligando molti produttori a ridurre l’attività, in un mercato ove la Cina vale ormai la metà del mercato mondiale, e in un quadro congiunturale caratterizzato dall’indebolimento della crescita economica globale e che risente di tensioni internazionali e di temi più “nazionali” (come il costo dell’energia e l’immunità penale), che si ripercuotono sui prezzi ed i mercati delle materie prime e finanziari. In questo scenario complesso – ha continuato NavaUBI Banca è a fianco delle imprese, per individuare insieme le migliori soluzioni che ne supportino la crescita sostenibile, contribuendo allo sviluppo ed alla robustezza del nostro sistema produttivo».

Dopo i saluti introduttivi, la parola è passata agli analisti. Anna Tugnolo, senior economist UBI Banca, ha illustrato come i principali indicatori congiunturali evidenzino una fase di modesta crescita per l’economia mondiale. «Il rallentamento del commercio internazionale – ha dichiarato – sta coinvolgendo in modo generalizzato le diverse aree geografiche e le diverse industrie, come confermato anche dal crollo degli investimenti diretti all’estero. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha già portato ad una serie di revisioni al ribasso delle stime di crescita delle economie globali, sia tra i Paesi avanzati che tra quelli emergenti».

Tuttavia, il recente avvicinamento di Pechino e Washington, che potrebbero trovare un’intesa prima delle elezioni presidenziali del 2020, e la politica espansiva delle banche, potrebbero essere i fattori chiave in grado di distendere i conflitti commerciali e stimolare così la ripresa economica.

Le imprese analizzate per lo studio “Bilanci d’Acciaio” relativamente al NordEst (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) sono state 289, pari al 16% del totale delle imprese italiane della filiera dell’acciaio. «Nel 2018 le aziende del Triveneto hanno generato un fatturato pari12,5 miliardi di euro – ha dichiarato Stefano Ferrari, responsabile Ufficio studi siderweb – con una dimensione media d’impresa maggiore rispetto all’Italia. L’impresa media del NordEst ha fatturato nel 2018 43,3 milioni di euro, il 24% in più rispetto alla media nazionale. Inoltre, la redditività delle imprese del NordEst è stata maggiore, con un risultato netto di 407 milioni di euro. Il 91% delle imprese ha chiuso l’esercizio con un utile di bilancio, contro l’89% della media italiana. Il Triveneto, anche nel 2018, si conferma quindi come un’area vitale per la filiera dell’acciaio italiana, in buono stato di salute e con una solidità leggermente migliore rispetto alla media nazionale».

Come osservato da Achille Fornasini, partner & chief analyst siderweb, dopo gli scivoloni degli ultimi due anni, i prezzi siderurgici si orientano al rialzo. La svolta è avvenuta a partire da metà ottobre, quando i prezzi dei prodotti sia da forno elettrico sia da alto forno hanno messo a segno un notevole rimbalzo. Per quanto riguarda il comparto dell’inox, si evidenziano «timidi recuperi del cromo (+3%) e del molibdeno (+6,3%) in concomitanza dell’altissima volatilità del nickel, che nel 2019 registra un rialzo del 69% seguito da un repentino ribasso (-21%) tuttora in corso di sviluppo». Il comparto mostra oggettive difficoltà, confermate dalle quotazioni in caduta delle lamiere delle serie 304, 316 e 430.filiera siderurgica

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