Autonomia, passo in avanti: lunedì approvazione in Consiglio dei ministri

Le regioni hanno raggiunto un accordo di massima in seno alla Conferenza Stato-Regioni. Fontana: «il ministro Boccia ha garantito che i virtuosi non saranno penalizzati». Zaia: «probabilmente i primi passi si faranno all’inizio del 2020».

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Dopo il raggiungimento di un’intesa di massima in seno alla Conferenza Stato-Regioni sul tema dell’autonomia per le regioni che la chiedano, il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha annunciato che porterà la Legge quadrosull’Autonomia nel Consiglio dei ministri lunedì 2 dicembre.

«Le riflessioni di oggi, gli elaborati che stanno venendo fuori dai gruppi di lavoro, mi convincono ancora di più della bontà della strada tracciata ieri, che porterò in Consiglio dei ministri lunedì» ha confermato Boccia, sottolineando che sui Lep «abbiamo già detto che chi è virtuoso non sarà penalizzato e chi non è virtuoso deve diventarlo» raccogliendo il consenso del governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che fino all’ultimo era critico sul fatto che la Lombardia (e le altre regioni virtuose del Nord) dovessero continuare ad essere il bancomat di tante, troppe regioni non virtuose.

«Le richieste del presidente Fontana – ha spiegato Boccia – mi sembrano abbastanza in linea con il quadro generale su cui stiamo lavorando. I dettagli del fondo di perequazione li porterò nell’informativa al Consiglio dei ministri di lunedì. Alle Regioni ho detto che noi ci rivedremo poi in conferenza Stato-Regioni, ma il lavoro ormai al 99% è chiuso, ci sono solo differenze di vedute sulle tecnicalità di utilizzo del fondo, ma che ci sia un fondo di perequazione che deve ridurre le disuguaglianze strutturali nel Paese è accettato e ci sarà nell’articolo 3 della proposta della legge quadro».

Boccia ha poi aggiunto che «gli ostacoli di ordine economico e sociale, così come recita l’articolo 3 della Costituzione, deve rimuoverli lo Stato, ed è quello che stiamo facendo. Poi lo Stato sfida le Regioni anche sul piano dell’efficienza. Non devolveremo le materie Lep fino a quando non ci saranno Lep, ma devolveremo tanta, tanta competenza amministrativa e toccherà alle Regioni dimostrare di essere all’altezza e più brave dei ministeri».

«Le tempistiche che dà il ministro Boccia sono per gennaio-febbraio, e penso sia verosimile che si possa firmare un’intesa. Noi abbiamo presentato una bozza d’intesa mesi fa, ed è una bozza di 68 articoli per cui non si fa neanche fatica per scriverla» ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, a proposito dei passi in avanti per l’autonomia differenziata.

La legge quadro, secondo Zaia, «è un recinto entro il quale ci dovremmo muovere per scrivere l’intesa. Se la legge quadro passa, come vogliamo noi, andrà in finanziaria, dopodiché da quello che dice il ministro, saremo pronti per firma per un’intesa a gennaio».

Tra i punti critici ancora da definire, Zaia è netto: «gli schei (i soldi ndr.). La norma finanziaria è il punto cardine della Legge quadro, perché la norma finanziaria scritta bene permette di scrivere un’intesa fatta bene. C’è poi la questione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep), che noi sosteniamo per le quattro materie previste per legge che sono trasporto pubblico locale, sanità, sociale e la scuola. Questo – ha concluso – significa garantire per i quattro settori trattamenti e stessi servizi a tutti i cittadini».

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