Missione tedesca per la regione Emilia Romagna che a Berlino ha partecipato alla IV edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo” con una nutrita rappresentanza dei migliori ambasciatori della cosiddetta “Food Valley” o, meglio visto che si parla di italianità e la lingua di Dante andrebbe adeguatamente valorizzata senza scimmiottare facili anglicismi, la “Valle del Cibo”, che rappresenta oltre il 40% del valore di produzione di tutte le Dop e Igp italiane.
Il territorio regionale detiene il record europeo di Dop e Igp, ben 44, con veri e propri campioni di export come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e l’Aceto balsamico. E dalla Germania arriva il richiamo a un più forte gioco di squadraall’interno dell’Unione europea contro una pratica ingannevole, che penalizza produttori e consumatori con prodotti che evocano un’inesistente origine italiana, come il famigerato Parmesan.
La “Settimana della cucina italiana nel mondo” è un appuntamento che, dopo New York, Cina e Canada, fa tappa in Germania che rappresenta il principale mercato per l’agroalimentare regionale con un valore di quasi 1,2 miliardi di euro, oltre il 18% del totale e che complessivamente nel 2018 ha fatturato 6,5 miliardi di euro in esportazioni che sfiora gli 8 miliardi se si comprende anche il comparto della meccanica agricola.
Numerosi gli eventi tra cultura, enogastronomia e politica di tutela, tra cui quello presso l’Ambasciata italiana di Berlino, “The extraordinary italian taste: buy authentic italian, get more”, che ha visto confrontarsi, tra gli altri, Helmut Tschierskypresidente dell’Ufficio federale tedesco per la protezione dei consumatori e la sicurezza alimentare e Antonio Iaderosa, direttore dell’Ispettorato tutela della qualità e repressioni frodi del ministero delle Politiche agricole.
La contraffazione alimentare genera un fatturato stimato di circa 54 miliardi di euro all’anno ovvero più del doppio dell‘attuale valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari: 23 miliardi di euro, di cui circa il 15% dell’EmiliaRomagna. Importanti passi in avanti sono stati fatti da quando vige all’interno dell’Unione europea la Protezione “ex officio” che impone a ciascuno stato membro l’obbligo di intervenire a tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche di altre nazioni. Ma non solo, grazie a iniziative di controllo messe in atto dall’ICQRF, buona parte delle evocazioni illegittime delle denominazioni italiane possono essere bloccate, anche nel campo del commercio elettronico. Grazie agli accordi con Alibaba, Amazon e Ebay, vengono ritirati dal mercato prodotti che si pongono in concorrenza sleale con Dop e Igp italiane e non solo. Anche i Consorzi di tutela partecipano alle azioni di contrasto, avviando azioni legali. Tra i settori su cui intervenire anche quello dell’etichettatura dei prodotti alimentari che utilizzano come ingredienti prodotti a Dop o Igp.
Un’informazione quella sui prodotti Dop e Igp, che deve metterne in evidenza anche le qualità nutrizionali, come è stato sottolineato nel corso di un’iniziativa dedicata ai corretti stili di vita e alla dieta mediterranea, promossa dalla Regione ancora a Berlino e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.
In programma dall’11 al 15 novembre, per promuovere e valorizzare le produzioni agroalimentari dell’Emilia Romagna, con tappa oltre che a Berlino anche a Francoforte e Monaco, la “Settimana della cucina italiana nel mondo” è un’iniziativa promossa dai ministeri degli Affari esteri e delle Politiche agricole, insieme a quelli dello Sviluppo economico e dell’Istruzione.
L’evento ha avuto anche riflessi politici con l’incontro del governatore regionale Stefano Bonaccini, con il sindaco di Berlino, Michael Müller in occasione dell’anniversario dei trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, con l’invito rivolto al primo cittadino a partecipare alle celebrazioni di Parma 2020 Capitale della cultura, oltre all’impegno reciproco a rafforzare la collaborazione tra le due realtà soprattutto nel campo dell’economia digitale.
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