«Il 15 novembre si terrà una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni sulla legge quadro dal titolo “Principi per l’attribuzione alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione”»: lo ha annunciato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, nel corso della Conferenza Stato-Regioni.
La legge quadro, ha sottolineato Boccia, «è concepita per attuare l’autonomia differenziata nel pieno rispetto del Titolo Vdella Costituzione. Dopo il passaggio con le Regioni presenteremo il testo alle Camere».
Attorno al solenne impegno c’è scetticismo: il governatore del Veneto, Luca Zaia, sta ai fatti: «l’autonomia è strategica. Abbiamo un governo che ci dice che farà una legge quadro per avviare il percorso, staremo a vedere che cosa ci sarà dentroquesta legge. La cosa certa – ha aggiunto Zaia – è che il Veneto i compiti a casa li ha fatti e ha depositato l’intesa di 68 articoli. Un documento che non è altro che il contratto che il governo potrebbe firmare e la Regione Veneto controfirmerebbe subito».
In tema di autonomia non c’è solo quella da conquistare, ma anche quella da consolidare. «Tutti parlano di autonomia e questa Giunta l’ha portata a casa veramente» afferma convito il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sottolineando come «l’accordo passato ieri in Consiglio dei Ministri», relativo ai patti sottoscritti a febbraio tra Regione e Governo, sulla base del quale «lo Stato non potrà mai più, a differenza del passato, sottrarre in modo unilaterale risorse alla regione Friuli Venezia Giulia».
Secondo Fedriga questo «è un passaggio storico e in più c’è la questione della fiscalità degli enti locali che diventa di competenza della Regione. Ricordo che è da 20 anni che provavano a farlo: né Illy né Serracchiani erano riusciti a portarea casa un’operazione di questo tipo». Oggi, ha sottolineato, «mi tolgo un sassolino delle scarpe: c’era qualcuno che diceva che io ero dall’altra parte del mondo quando si dovevano siglare gli accordi con lo Stato. Se questi sono i risultati, forse chi mi ha preceduto doveva andare dall’altra parte del mondo».
Per l’accordo Fedriga ha ringraziato «anche l’attuale ministro Boccia che si è impegnato a portare a termine il lavoro che avevamo iniziato». Boccia, ha concluso Fedriga, «verrà a Trieste nelle prossime settimane e penso che avremo un colloquioanche sulle impugnative. L’appello che faccio è che si prendano più responsabilità politica nello scegliere se impugnare o no una norma regionale e non facciano invece da passacarte degli uffici perché altrimenti diventa svilente per loro e un danno nel rapporto Stato-Regione».
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