L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e il colosso cinese China Communications Construction Company (CCCC), hanno siglato a Shanghai un memorandum d’intesa che consentirà l’avvio di un’alleanza per lo sviluppodi aree industriali sino-italiane in Cina, che saranno collegate al porto di Trieste e al sistema logistico italiano.
Il memorandum, firmato dal presidente dell’Autorità giuliana, Zeno D’Agostino e da Jingchun Wang di CCCC, prevede che lo scalo triestino supporti CCCC nello sviluppo di progetti pilota, che saranno localizzati nelle aree ad alto potenziale economico di Guangzhou e di Jiangsu, nel retroterra dei porti di Shanghai, Ningbo e Shenzen, tutti scali dei servizi intercontinentali che fanno capo a Trieste.
Nella prospettiva di rafforzare il ruolo di tutte le strutture logistiche della regione portuale del Mare Adriatico Orientale, CCCC e il porto di Trieste collaboreranno anche per permettere l’attivazione nel territorio regionale da parte del gruppo cinese di uno o più magazzini.
«La firma – commenta D’Agostino – è importante perché definisce un ruolo attivo del sistema pubblico italiano nello sviluppodella logistica, a favore di una delle qualità economiche più importanti del nostro Paese, il “Made in Italy”. Si tratta – ha aggiunto – di un progetto a disposizione del Sistema Paese: le piattaforme logistiche potranno agevolare il trasporto delle merci provenienti da tutta Italia, a supporto delle grandi aziende e delle Pmi».
Anche se «questa partita venga giocata proprio dal settore pubblico», D’Agostino sottolinea come l’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Orientale «non avrà alcuna partecipazione diretta al rischio dello sviluppo delle piattaforme, ma collaborerà come parte attiva aggregatrice, fornendo supporto alla definizione tecnica dei progetti, alla loro promozionepresso le istituzioni e le imprese in Italia e attivandosi per la pianificazione o lo sviluppo di infrastrutture, servizi comunio strumenti di “trade facilitation” utili al rinforzo del canale logistico integrato Italia-Cina anche attraverso il Porto Franco di Trieste».
Il nuovo canale logistico/distributivo potrebbe essere testato già a breve nell’ambito del vino italiano, con particolare attenzione alla produzione della Regione Friuli Venezia Giulia. CCCC si assumerà il rischio delle operazioni collegate ai progetti di sviluppo e si impegnerà a favorire il “Made in Italy” attraverso canali di diffusione dei prodotti italiani in Cina.
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