Regione Veneto, approvato il bilancio 2020

Zaia: «siamo l’unica regione priva di addizionali. La cura dimagrante ci ha fatto recuperare efficienza e buona spesa».

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bilancio 2020
Regione Veneto: il governatore Luca Zaia illustra al Consiglio il bilancio 2020.

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il bilancio 2020 della regione che chiude a 17 miliardi di euro, di cui 9,7dedicati al comparto sanitario e sociale, che costituisce la parte maggiore di tutte le regioni a statuto ordinario.

«Il Veneto è l’unica regione in Italiatax free”, che ha rinunciato  ad applicare ai contribuenti l’addizionale regionale Irpefe i super ticket in sanità – esordisce il governatore Luca Zaia -. Una scelta che pesa per un miliardo e 219 milioni di euro l’anno sul bilancio della Regione, ma che è stata provvidenziale perché ci ha imposto una robusta cura dimagrante. Abbiamo preferito recuperare al massimo in efficienza ed efficacia, perseguendo razionalizzazione e buona gestionedella spesa pubblica, piuttosto che mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese».

Il bilancio di previsione per il 2020, è l’ultimo della decima legislatura e il decimo della presidenza di Zaia che si preparaalle elezioni della primavera 2020 con in mano una quasi certa riconferma a furor di popolo per il terzo mandatoconsecutivo.

Tra gli interventi di razionalizzazione e di efficientamento della spesa regionale, Zaia ha posto l’accento sul piano di alienazione degli immobili regionale, «che ci ha consentito di vendere beni e introitare risorse per 25 milioni di euro», la ristrutturazione del debito «che ha visto scendere il debito autorizzato dai 2,4 miliardi del 2010 agli attuali 757 milioni», la riduzione dei tempi dei pagamenti ad una media di circa 16 giorni, e l’assunzione degli ammortamenti non sterilizzati in sanità, «una partita da 1,4 miliardi che pesa su questo e sul prossimo esercizio finanziario per circa 72 milioni di euro».

A caratterizzare l’esercizio finanziario b della Regione Veneto, che vede a bilancio 11 milioni di spesa straordinaria per la consultazione elettorale di primavera, saranno alcuni grandi temi, puntualmente illustrati da Zaia. Tra questi, la sanità è quello che assorbe la maggiore spesa del bilancio regionale. La Regione Veneto ha deciso di rimediare ad una «sbagliata programmazione» del fabbisogno di figure mediche assumendo medici neolaureati non specializzati e perseguendo accordi con le università venete per anticipare i tempi dell’ingresso  degli specializzandi in reparto già al terzo anno e aumentare il numero le borse di studio regionali. «Daremo corso ai bandi che prevedono l’assunzione di 500 medici non laureati nei pronto soccorso e nei reparti di medicina generale e di lungo degenza del Veneto –  ha affermato Zaia -. Già in 227 hanno partecipato al primo bando, quello per i Pronto Soccorso. Questa operazione peserà sul bilanci per 20-25 milioni di euro».

Secondo aspetto trattato quello delle Olimpiadi invernali 2026. «Abbiamo scelto di aiutare la montagna veneta, credendo nella possibilità per un nuovo Rinascimento, prima sostenendo i Mondiali di sci a Cortina 2021 e poi portando a casa, con un pizzico di fortuna e una bella operazione di trasversalità, le Olimpiadi del 2026, che produrranno un giro di affari a beneficiodell’area Dolomitica e del Veneto di circa 3 miliardi di euro», ha ricordato Zaia. Nel bilancio 2020 c’è già la prima quota di finanziamento degli investimenti e delle garanzie richieste dal Cio per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, con 36,7 milioni di risorse proprie e 20.5 milioni di accensione mutui per nuovi investimenti. «Dobbiamo accompagnare il rinascimento della montagna veneta con opere pubbliche e con l’ammodernamento delle strutture» ha auspicato Zaia, indicando nel duplice progetto di collegamento sciistico Arabba-Cortina e Cortina-Val Zoldana-Civetta un investimento da circa 80 milioni, affrontabile solo con il concorso dei privati.

Alto tema quello della Superstrada Pedemontana veneta. «Il 2020 sarà l’anno della conclusione dei cantieri della Pedemontana veneta» ha promesso Zaia, confermando che «a dicembre il nastro di asfalto di 94 km tra Montecchio e Spresiano sarà percorribile, ad eccezione della galleria di Malo, attualmente sotto sequestro». Nel prossimo esercizio ci sarà quindi a bilancio l’ultima quota dei 300 milioni di euro che la Regione ha investito su un project financing di 2 miliardi e 258 milioni.

L’inquinamento da Pfas di un’ampia zona del Veneto occidentale «è la grande emergenza ambientale del Veneto», ha ricordato Zaia, che ha sottolineato come la Regione stia affrontando «senza mettere la polvere sotto il tappeto», ma impegnandosi sul fronte politico, giudiziario, ambientale e infrastrutturale, investendo direttamente importanti risorse. Tra le spese che incideranno nell’esercizio 2020, oltre al monitoraggio sanitario e agli interventi di bonifica, Zaia ha ricordato i lavori da poco partiti di realizzazione dell’acquedotto che porterà acqua pulita a Lonigo e nel cuore nell’area “rossa”.

Quanto alla tempesta Vaia che ha devastato il Veneto l’anno scorso «abbiamo già contabilizzato lavori per 467,9 milioni e 1.746 cantieri per risanare la montagna ferita dall’uragano e dalle piogge di un anno fa, ma i danni sono ben più ingenti – sottolinea il governatore -: lo Stato ci ha promesso un miliardo di euro. Sono risorse che attendiamo nell’arco delle prossime due annualità, e che affiancheremo con nostri investimenti sulle attività di “corredo” al ripristino delle infrastrutture e dei boschi».

Zaia sulle case popolari ha difeso la legge di riforma dell’edilizia pubblica residenziale («che ha consentito di assegnare sinora un alloggio a 400 nuove famiglie ad un canone medio di 77 euro al mese») e ha annunciato prossimi correttivi al regolamento in vigore da luglio «al fine di consentire ad anziani e famiglie con disabili di non perdere il diritto alla casa popolare». «Ma non arretreremo rispetto ai principi di giustizia sociale affermati con la legge 39 – ha scandito Zaia –. Ci saranno famiglie che dovranno lasciare la casa popolare perché non ne hanno titolo. Le case pubbliche verranno assegnate a chi ne ha veramente bisogno».

Autonomia è un tasto dolente: «siamo in una fase di limbo – ha premesso Zaia -. Ad oggi aspettiamo la controproposta del governo, ma non vogliamo andare ai tempi supplementari. Se il Governo non darà ascolto alla nostra proposta, non ci resta che adottare un disegno di legge di attribuzione di competenze per ognuna delle 23 materie».

La Regione ha stanziato risorse anche per il miglioramento del trasporto pendolari ferroviario grazie ad un investimento complessivo di 60 milioni sul trasporto pubblico locale, l’intera flotta dei treni regionali sarà completamente rinnovata entro la prossima legislatura. «Già lunedì i primi due convogli saranno disponibili sulla rete regionale», ha anticipato Zaia invitando i consiglieri all’inaugurazione che si svolgerà alle ore 13 a Venezia, nella stazione di Santa Lucia.

Infine Zaia ha ricordato come, nonostante le risorse a libera destinazione siano in costante contrazione, la Regione continui a confermare e a finanziare con risorse proprie spese peculiari e distintive del sistema veneto: dai 31 milioni per le scuole materne e i nidi, «altrimenti 84.000 bambini veneti non avrebbero diritto alla scuola dell’infanzia», 24 milioni per i centri di formazione professionale, «he garantiscono un’occupazione a circa 20.000 giovani veneti».

Nel dettaglio del bilancio 2020, oltre alla salute, la voci principali di spesa sono rappresentate dalle risorse destinate ai servizi istituzionali e alla gestione della macchina regionale (507 milioni), trasporti e alla mobilità (626,5 milioni), politiche per lo sviluppo economico e la competitività (236,9 milioni di euro), politiche per il lavoro e la formazione professionale (211 milioni), il settore primario (146,3 milioni per agricoltura, agroalimentare e pesca), politiche per il territorio e all’ambiente(144,1 milioni), relazioni internazionali (84,8 milioni di euro), politiche sociali e per la famiglia (73,4 milioni), istruzione e politiche per il diritto allo studio (59 milioni), territorio ed edilizia abitativa (44,6 milioni), turismo (16,6 milioni), cultura (13,5 milioni), giovani, sport e tempo libero (25 milioni), protezione civile (10,8 milioni) e alle politiche per l’energia e la diversificazione delle fonti energetiche (9,3 milioni).

Per le politiche regionali le risorse propriamente dedicate “a libera destinazione” ammontano al 7% del totale, vale a dire a 1.213 milioni di euro, in continua contrazione rispetto ai 1.617 milioni del 2010. Andranno a finanziare il funzionamento di organi, sedi e dipendenti della Regione e degli enti partecipati, la quota di cofinanziamento regionale dei fondi comunitari (65 milioni), il contributo alle rette delle scuole materne e degli asili nido (31 milioni), il sistema della formazione professionale (24 milioni), la prevenzione idrogeologica e la riduzione del rischio idraulico (20 milioni), la spesa per le funzioni non più svolte dalle Province (dagli assistenti ai disabili sensoriali al personale dei servizi per l’impiego), il “portafoglio” di spesa “cash” degli assessorati (una cinquantina di milioni in tutto), i fondi di riserva, gli oneri dei debiti contratti in precedenza, nonché alcune spese di investimento, come i 36,7 milioni di risorse proprie che la Regione ha deciso di impegnare già dal prossimo anno per la realizzazione delle Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina.

Infine gli investimenti: grazie al comportamento virtuoso della Regione, che negli anni ha progressivamente contratto il ricorso al debito (dai 2,4 miliardi di debito autorizzato nel 2010 ai 756 milioni dello scorso anno), per il 2020 si potranno accendere nuovi mutui per investimenti per un valore complessivo di 63 milioni: 20,50 andranno a finanziare i Giochi olimpici del 2026, 15 gli interventi contro il dissesto idrogeologico, 12,5 gli adeguamenti della rete viaria, 10 la mobilità e la sicurezza stradale, e infine 5 lavori pubblici di particolare urgenza.

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