Lavorare all’estero: 5 consigli indispensabili per un ottimo curriculum vitae

I suggerimenti di cvwizard per realizzare una presentazione capace di attrarre l’attenzione dei selezionatori.

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curriculum vitae

La progressiva globalizzazione dell’industria, e quindi del lavoro, ha portato sempre più persone a considerare opportunitàdi lavoro all’estero. E’ questa l’occasione giusta per la scrittura di un nuovo curriculum vitae, meglio se un curriculum europeo nel caso in cui ci si debba spostare all’interno dell’Unione Europea e utilizzare quindi un formato altamente spendibile.

Oggigiorno, un curriculum vitae per l’estero richiede particolare attenzione nella stesura. I motivi sono molteplici. Il motivo principale, però, è il seguente: le competenze richieste nei diversi settori lavorativi sono in costante evoluzione, e gli standard internazionali molto spesso possono non coincidere con quanto richiesto dal mercato italiano.

Vediamo cinque linee guida fondamentali per la stesura.

Una distinzione importante: CV e Resume.

A differenza dell’Italia, all’estero (specialmente nei Paesi anglosassoni, ma non solo) non esiste soltanto il CV e la lettera di presentazione. Esiste anche il resume, una sorta di “mezza via” che in italiano non trova una traduzione precisa.

Se volessimo parlare in termini cinematografici, il CV può essere rappresentato dal film, mentre il resume dal trailer. Si tratta quindi di un documento molto più breve, che propone soltanto le skills e le esperienze direttamente collegate alla posizione lavorativa per cui ci si vuole candidare. Non deve mai superare le due pagine, e deve permettere al datore di lavoro di comprendere immediatamente cosa può portare il candidato in quel contesto lavorativo. Nel Nord America il resumeè il formato preferito, mentre in quasi tutta l’Europa, l’Australia e la Nuova Zelanda viene usato il CV.

Qualora possibile, scrivete il CV nella lingua di quel Paese

Molto spesso è bene non limitarsi a scrivere il CV (o il resume) in inglese. Certo, è la lingua internazionale per eccellenza e quindi è altamente spendibile in qualsiasi Paese, ma è sempre meglio scrivere il CV nella lingua madre del Paese in cui è presente l’offerta lavorativa scelta. Ovviamente ciò richiede una conoscenza di quella lingua: se, ad esempio, volete lavorare in Francia ma avete una conoscenza solo basilare del francese, scrivete il CV comunque in inglese per evitare errori o altre velleità.

Non mentite sul livello linguistico

Dal momento che vi ritroverete a parlare direttamente con i recruiter, evitate assolutamente di mentire sul vostro livello linguistico, soprattutto parlato. I recruiter e i datori di lavoro si accorgeranno subito del vostro reale livello linguistico, dunque non c’è motivo per esempio di esagerare un inglese “fluente” se non lo avete mai parlato in esperienze all’estero.

Fotografia sì, fotografia no? Attenzione al Paese

In Italia esiste l’usanza di inserire una propria fotografia nel CV, anzi: non è raro leggere annunci di lavoro in cui le aziende ne richiedono espressamente l’inserimento. Attenzione, però: non è così in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, in Canada e in Inghilterra la foto nel CV non è vista di buon grado, dunque è caldamente consigliato evitarla (salvo indicazioni diverse). In Germania e Francia al contrario è una buona usanza, molto più diffusa rispetto all’Italia: per questi due Paesi ne consigliamo a dir poco l’inserimento. Fate una ricerca sul Web rispetto al Paese in cui dovrete trasferirvi per lavoro, e agite di conseguenza.

Il Curriculum Europass non è una cattiva idea

Certo, non è il formato più elegante, ma il CV Europass è comunque un’ottima scelta nel caso in cui non sappiate da dove partire. L’Europass vi consente di proporre tutte le vostre esperienze, inserite direttamente negli standard europei; se vorrete lavorare all’interno dell’Unione Europea, perché non cogliere questa opportunità?

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