Ogni mese le famiglie italiane spendono, in media 127,7 euro in cultura, ricreazione e spettacoli. Lo afferma il XV Rapporto Annuale Federculture “Impresa Cultura. Politiche, Reti, Competenze”.
Molto forti sono, come in passato, le differenze territoriali: nelle regioni del Nord Italia si superano i 150 euro mensili, mentre si scende a 80 circa tra Sud e Isole. Nello specifico, il Trentino Alto Adige (178,8 euro) e la Valle d’Aosta (167) sono le regioni in cui si spende di più in cultura, mentre la Calabria (64,3) e la Basilicata (67) quelle in cui si spende di meno. Confrontando i dati italiani con quelli europei, secondo Federculture la spesa in cultura delle famiglie italiane resta sotto la media europea e lontana dai paesi più virtuosi: 6,7% sul totale dei consumi finali contro l’8,5% della media europea e l’11,5% della Danimarca, primo paese del continente.
Crescono ad oltre 55 milioni (+10%) i visitatori nel 2018 dei musei italiani, con forti incrementi in Campania e in Liguria, mentre nelle regioni del NordOvest e in Sardegna si registrano alcune flessioni. Un dato ancora più positivo se confrontato con i numeri di partenza: erano solo 33 milioni nel 2008 (+67% nel 2018) e 38 milioni nel 2013 (+44%).
Federculture evidenzia come gli ottimi risultati dei musei statali sono trainati dai musei dotati di autonomia speciale, che nell’ultimo anno vedono aumentare i propri visitatori di quasi il 15%, superando quota 30,5 milioni pari al 55,2% del totale, con picchi molto più alti in alcune regioni come la Campania (+36%) e la Toscana (+46%). Salgono anche gli introiti, con +18,4% per i musei statali e +22,5% per gli autonomi.
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