Proteste per ipotesi chiusura dell’Ogs di Trieste

Il possibile accorpamento a Roma dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale fa scattare le proteste. Fedriga: «giù le mani dall’Ogs». Rassicurazioni da parte del Miur.

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OGS
La sede dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.

C’è grande «sconcerto e preoccupazione» all’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste in seguito ad alcune indiscrezioni su di un suo possibile accorpamento, in tutto o in parte (con la sua sezione di Oceanografia), in un nuovo e unico Istituto Nazionale di Ricerca sul Mare, con sede a Roma.

Un ente creato per decreto del ministero dell’Istruzione, dell’Universitò e della Ricerca, che rassicura dicendo che l’istituto triestino non chiuderà. Attorno all’Ogs le istituzioni del Friuli Venezia Giulia e il mondo della politica locale fanno quadrato. A cominciare dal governatore della Regione, Massimiliano Fedriga, che tuona: «giù le mani dall’Ogs: il Governo non pensi di poter depredare il Friuli Venezia Giulia delle sue eccellenze».

La presidente dell’Ogs, Maria Cristina Pedicchio, si è detta «sconcertata dai modi e dalla poca trasparenza dei processi in atto per la “riorganizzazione’ della ricerca in Italia, perché l’impressione è di subire un vero e proprio colpo di mano», spiegando di avere «saputo della grave azione in atto di accorpamento e di perdita dell’autonomia dell’Ogs, soltanto da rumor e da telefonate private». Fino adesso «da parte del Miur non ho ricevuto né smentite né conferme di qualcosa che non so né da chi sia partito né come, ma di cui siamo certi». In queste ore, continua Pedicchio, «ho sentito altri presidenti e c’è forte preoccupazione per questo tipo di gestione».

Dal Miur fanno sapere che in ballo ci sarebbe solo l’idea di un coordinamento degli enti pubblici di ricerca che si occupano del mare.

L’Ogs, fondato alla metà del Settecento – quando nel 1753 venne istituita a Trieste dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria la Scuola di Astronomia e Navigazioneconta 294 tra ricercatori e altro personale. Un’autentica eccellenza italiana nel mondo che nel 2018 ha ottenuto contributi pubblici per oltre 21,5 milioni di euro cui si sommano oltre 11 milioni per progettidi ricerca privati.

«Si può affrontare e ragionare su qualsiasi argomento – ha rimarcato Pedicchio -, ma le cose vanno fatte con un piano e con un’azione condivisa. Soprattutto considerando che noi dell’Ogs sediamo ai tavoli ministeriali continuamente». Eppure, ha detto con rammarico la presidente, «non è la prima volta che succede una cosa del genere: tentativi di “occupazione” di un Ente che funziona bene ce ne sono stati anche in passato».

In piedi l’ente di ricerca scientifica triestino, ha «moltissimi progetti, molti europei, molti a capofila, e cambiare lo status giuridico significa metterli in discussione, perdere persone e investimenti», ha precisato Pedicchio. In tutto 54 nel 2018 – di cui 17 europei – per un valore totale di 12,7 milioni. E’ chiaro, ha concluso, «che difenderemo l’autonomia di un Ente che funziona molto bene».

Al fianco dell’Ogs, i parlamentari del Friuli Venezia Giulia, da Lega a Pd, fanno sapere di essersi attivati per difendere l’Ente nelle opportune sedi.

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