“Belo Horizonte”, 2 CD di Toninho Horta & Orquestra Fantasma

Un bel cofanetto pubblicato dall’etichetta giapponese Think! Records e distribuito da Disk Union.  Di Giovani Greto 

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Toninho Horta

E’ appena uscito per l’etichetta giapponese Think! Records, distribuita da Disk Union, la più grande catena di negozi di dischi del Giappone, l’ultimo lavoro del cantautore e chitarrista brasiliano Toninho Horta con l’Orquestra Fantasma. Si tratta del coronamento del progetto di registrare un doppio CD, “Belo Horizonte”, con l’appoggio finanziario dello stato di Minas Gerais, di cui Belo Horizonte è la capitale.

Come si può leggere nelle note di presentazione, «Volevamo rendere omaggio alla città dove si è formata la nostra Banda e dove abbiamo avuto le nostre più importanti influenze musicali». Entrambi i dischi contengono 8 composizioni, più il medesimo bonus track. Quelle del primo CD, “Belo” sono tutte tratte dal nutrito Songbook di Toninho Horta. Quelle del secondo, “Horizonte”, sono quattro di Toninho Horta e due ciascuna del bassista elettrico Yuri Popoff e del pianista e tastierista Andrè Dequech. Il bonus, “Belo Horizonte”, è un atto di amore e di orgoglio da parte di Toninho Horta verso la città natale, dal passato storico. Nel testo ne elogia le bellezze naturali e l’importanza culturale, grazie alla mescolanza di culture diverse. L’idea del titolo del disco spetta al figlio prediletto di Toninho, Manuel, protagonista di una delle più belle canzoni dell’artista mineiro, “Manuel o audaz”.

Il primo CD si avvale della partecipazione di sei musicisti ospiti. “Durango Kid”, il titolo di apertura, è eseguito inizialmente dal solo Toninho, alla chiatarra acustica e al canto. Nella seconda strofa entra al flauto la sorella Lena Horta, moglie di Popoff. Suonerà ampiamente in tutte le canzoni, rivelandosi molto musicale, con frasi ad ampio respiro create con buon gusto.

L’esile e dolce voce solista di “Beijo Partido” è quella della nippobrasiliana Lisa Ono. “Aqui O!”, una canzone già di per sé assai ritmica, acquista ulteriore mordente, grazie a Joao Bosco, sul cui canto Toninho Horta inserisce il proprio originale “vocalese”. Da non trascurare l’apporto percussivo di Robertinho Silva, per anni a fianco di Milton Nascimento, presente anche nella difficilissima, vocalmente, “Meu canario vizinho azul”, nella quale compare un altro ospite, Nivaldo Ornelas, autore di un efficace solo di sax tenore.

“Pedra da lua” è un capolavoro vocale. La canta Joyce con interventi di Toninho e momenti a due voci. Ricordo che la coppia ha inciso forse il miglior disco di canzoni di Tom Jobim “Sem voce”, protagonisti solo la voce di Joyce e l’acustica di Toninho.

Il secondo CD, è interamente strumentale, anche se ci sono parecchi interessanti vocalizzi di Toninho Horta e parti corali dello stesso assieme alla sorella, a Popoff, Carla Vilar e Deuler Andrade in “O poder de um olhar”, la traccia che apre il disco. E’ una composizione di Yuri Popoff, il cui suono del basso elettrico sembra materializzare la reincarnazione del compianto, ammiratissmo da molti bassisti di generazioni diverse, Jaco Pastorius.

Andrè Delquech si rivela un pianista dal tocco elegante, romantico nella maniera di comporre, mentre Esdra ‘Nenem’ Ferreira, il quinto ed ultimo componente dell’Orquestra, sembra un batterista non invadente, discreto, ma nello stesso tempo capace di indirizzare i compagni verso il rispetto per le dinamiche sonore.

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