Continua l’operazione verità sui contenuti della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) appena approvato dal consiglio dei ministri: secondo l’analisi sui conti pubblici effettuata da Unimpresa, nel prossimo triennio sono previsti incrementi alla spesa corrente per ben 42 miliardi di euro, altro che revisione della spesa pubblica sempre annunciata ma mai realizzata da tutti i governi dell’ultimo ventennio.
Le uscite del bilancio statale sfonderanno il muro 900 miliardi nel 2022 e a fronte di una spesa corrente al galoppo per pagare le mance di Quota 100 e reddito di cittadinanza (che andrebbero immediatamente aboliti visti gli abusi che iniziano ad emergere), la spesa per gli investimenti, quella che assicurerebbe occupazione “sana” e sviluppo dell’economia strutturale rimane ferma al palo, con un misero incremento di 3 miliardi (da 59 a 62 miliardi).
La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi tre anni: salirà di 28 miliardi (+10%) la spesa per le pensioni e di oltre 5 miliardi (+7%) quella per le prestazioni sociali, di 4 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di quasi 6 miliardi (+4%) l’esborso per forniture e servizi e di oltre 5 miliardi (+4%) quella per la sanità.
«La spesa pubblica andrebbe tagliata seriamente: dalla lotta agli sprechi, che continuano a pesare sulla fiscalità generale, possono essere trovate le risorse per ridurre il peso delle tasse sulle famiglie e sulle imprese – commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D’Angelo -. Se non si interviene seriamente, i conti dello Stato resteranno in costante squilibrio finanziario e non si riusciranno mai a trovare le risorse per tagliare le tasse che deve restare la priorità di questo governo e di quelli futuri».
Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa sui conti pubblici, alla voce uscite è in salita quella degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 171,9 miliardi del 2019 ai 175,8 miliardi del 2022 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 3,9 miliardi (+2,30%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l’aumento sarà di 5,8 miliardi (+4,09%) da 146,9 miliardi a 142,8 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 28,1 miliardi (+10,43%) e di 5,4 miliardi (+6,77%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2019 si attesterà a quota 118,5 miliardi: nel 2020 arriverà a 120,5 miliardi, nel 2021 a 122,1 miliardi, nel 2022 a 123,6 miliardi per un incremento totale di 5,1 miliardi (+4,45%).
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