Dopo che l’accordo approvato lo scorso 15 maggio dal CIPE è stato registrato nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti, si compie un nuovo passo in avanti per arrivare al rilascio della concessione A22 trentennale per la gestione dell’autostrada del Brennero ad una società in house a capitale interamente pubblico.
I vertici della regione Trentino Alto Adige (maggiore azionista della soceità Autostrada del Brennero Spa), il presidente Arno Kompatscher e il suo vice Maurizio Fugatti, hanno incontrato a Roma il nuovo ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, la Dem Paola De Micheli, illustrando le soluzioni ancora ipotizzabili per completare l’operazione.
«E’ interesse comune – spiega Kompatscher – arrivare ad una soluzione della vicenda nel più breve tempo possibile, e De Micheli rappresenta un’interlocutrice attenta alle esigenze di mobilità sostenibile di un territorio particolarmente delicato come quello alpino». Il ministero ha chiesto una nuova finestra temporale per approfondire alcuni delicati dettagli relativi alla società in house che dovrà ottenere la concessione, «fra un paio di settimane – spiega Kompatscher – tutti i soci pubblici saranno convocati per un nuovo incontro nel quale fare il punto della situazione». Ma potrebbe esserci anche qualche marcia indietro nel rilascio della concessione A22, visto che da ambienti grillini si ribadisce la necessità di un cambiamento sostanziale nella gestione delle concessioni autostradali, riportando nell’ambito della gestione statale tutte le concessioni scadute (come quella di A22 o di Autovie Venete) o in procinto di esserlo, per scadenza naturale (come Brescia-Padova) o per caducazione per il mancato rispetto degli impegni previsti.
Da parte sua, Kompatscher ribadisce che una volta messa nero su bianco la concessione A22, «vi sarà la garanzia di poter effettuare investimenti fondamentali per il futuro di tutti coloro che vivono lungo l’asse del Brennero. Dagli 1,7 miliardi per le opere ferroviarie e le gallerie di accesso al BBT, sino ai 4,1 miliardi previsti per opere di viabilità, in maniera particolare tra Bassa Atesina e Bolzano, terza corsia dinamica, barriere anti-rumore e rinnovamento di caselli e stazioni di servizio. L’accordo prevede inoltre l’introduzione di una tariffa ambientale che consentirà di finanziare opere destinate all’intermodalità».
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