Il processo d’integrazione di EssilorLuxottica è «ben avviato con progressi in diverse aree di attività», con la redditività che crescerà probabilmente più dei ricavi che comunque sono visti in aumento di circa il 5% annuo.
Secondo quanto illustrato al Capital Market Day di Londra, il primo incontro con il mercato del gigante italo-francese delle montature e delle lenti, «abbiamo delineato con successo la nostra strategia e avviato le prime azioni concrete a supporto del processo di integrazione e i gruppi di lavoro stanno lavorando bene insieme» commenta Francesco Milleri, vice presidente e amministratore delegato di Luxottica Group.
Laurent Vacherot, amministratore delegato di Essilor International, l’altro manager che ha condotto la conferenza con gli analisti finanziari, spiega che «siamo felici di aver condiviso i primi passi della realizzazione di EssilorLuxottica, presentando la nostra visione strategica per il settore dell’eyecare e dell’eyewear, le nostre ultime innovazioni e un aggiornamento sui progressi dell’integrazione».
Per il gruppo, secondo Vacherot, è prevista una «crescita dei ricavi “mid-single digit” nel lungo periodo, escludendo l’effetto cambi e l’impatto di eventuali acquisizioni strategiche, grazie ad una crescita equilibrata in tutte le aree geografiche e di business e a un contributo crescente dalle attività “direct-to-consumer” e dai mercati in rapida crescita».
L’utile netto adjusted e l’utile operativo adjusted «sono attesi in crescita più sostenuta rispetto alle vendite nel lungo periodo», spiega la società. Il gruppo conferma sostanzialmente le stime delle sinergie, che avranno un impatto sull’Ebit (il risultato prima degli oneri finanziari) tra i 300 e i 350 milioni fino al 2021 e di 420-600 milioni tra il 2022 e il 2023. Un aspetto che ha deluso la Borsa con il titolo che a Parigi ha chiuso in calo. Il mercato comunque potrà rifarsi guardando al fatto che EssilorLuxottica pensa che l’utile operativo (al 15,9% l’anno scorso) nei prossimi quattro anni aumenterà allo stesso modoo fino a 1,4 volte rispetto ai ricavi, mentre l’utile netto (11,6% del fatturato nel 2018) potrà crescere fino a 1,5 voltel’incremento dei ricavi.
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